Nell’
Introduzione
, Fabrizio Lomonaco
spiega bene i motivi per cui «l’opera ha
tenuto sin dai primi decenni del secolo
XVIII un posto di particolare rilievo
nella storia della cultura italiana e no» (p.
X). Belle, inoltre, in quest’
Introduzione
,
le pagine sul confronto tra Gravina e
Vico, confronto incentrato sull’affinità di
quanto detto dai due pensatori riguardo
l’origine dell’attività poetica, e riguardo il
rapporto tra poesia e fantasia.
«La ‘filosofia’ di Gravina», così il
curatore nelle battute finali dell’
Introdu-
zione
, «non approda a una concezione
astratta della realtà, non spinge il proprio
razionalismo gnoseologico-antropologico
a prospettare una netta separazione tra
verità della mente e realtà del corpo, tra
mondo dei dotti e terra dei bruti. Poesia e
sapienza educano al senso della storia
umana, penetrandola dalla parte oscura
ma illuminante delle origini» (p. XXXVI).
[A. Scogn.]
15. G
UETTA
Alessandro,
Philosophy
and Kabbalah. Elijah Benamozeg and the
Reconciliation of Western Thought and
Jewish Esotericism,
New York, State
University of New York P., 2009, pp. 225.
L’A. (
Maitre de conférences
di lettera-
tura e pensiero ebraico all’‘Institut
National des Langues et Civilisations
Orientales’ di Parigi), compie un’accurata
analisi del sistema di pensiero di Elijah
Benamozegh, basato in particolar modo
su alcuni testi del rabbino livornese:
Teologia
,
Cinque Conferenze di Pentecoste
e il commento al Pentateuco,
Em la-
Miqrah
, che meglio di altri consentono di
approfondire la portata filosofica dei testi.
L’opera di Benamozegh è inserita nel
contesto storico-culturale della comunità
ebraica di Livorno, caratterizzata da
notevoli specificità nel panorama delle
comunità ebraiche italiane dell’età mo-
derna. Costituita da ex marrani proveni-
enti dal Portogallo, gli ebrei livornesi
godettero, grazie alla politica protezionis-
tica della famiglia Medici, di importanti
diritti e privilegi, codificati nella Costitu-
zione Livornina del 1591. L’apogeo della
vita religiosa viene raggiunto nel Sette-
cento, grazie al flusso migratorio di ebrei
provenienti dall’Africa del Nord, terra
dalla radicata tradizione cabbalistica, che
influisce in maniera preponderante sul
pensiero di Benamozegh, che tenta, attra-
verso un’innovativa interpretazione della
sapienza ebraica, di inserire la Kabbalah
nel solco del pensiero moderno europeo.
In particolare, nel recuperare l’idea di
fondo delle teorie romantiche del lin-
guaggio come specchio della cultura dei
popoli, Benamozegh segue la lezione
vichiana per riscoprire il contenuto meta-
fisico di una lunga lista di termini dell’an-
tica sapienza ebraica filosoficamente con-
notati. «What Vico had done for the
antiquissima sapientia
of the Italic people,
Benamozegh would attempt to do for the
philosophy of the Hebrews -in other
words- Kabbalah» (p. 77).
[R. M.]
16. H
EILBRON
J. L.,
Francesco
Bianchini, Historian. In Memory of Amos
Funkenstein
, in
Thinking Impossibilities:
The Intellectual Legacy of Amos
Funkenstein
, ed. by D. Biale-R. Westman,
Toronto, University of Toronto P., 2008,
pp. 227-277.
L’ampio e raffinato saggio di John L.
Heilbron sullo storico sei-settecentesco
Francesco Bianchini, nel ricostruirne la
figura e l’opera con costante attenzione
per le affinità con le successive elabora-
AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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