Italian Literary Studies
, vol. II, New York-
London, Routledge, 2007, pp. 1982-1986.
All’interno di un’opera a carattere
enciclopedico che in due volumi e circa
600 voci (da
Academies
a
Zwieg
, passan-
do per
Pinocchio
e le Sacre rappresenta-
zioni, Michelangelo Antonioni e il
Terrorismo), offre un dettagliato reperto-
rio di persone e luoghi, opere e istituzio-
ni, momenti, temi e problemi di una sto-
ria letteraria italiana intesa in senso assai
vasto, l’A. firma una densa voce d’insie-
me, completata da una stringata biogra-
fia, sulla produzione del filosofo napole-
tano che dispone attorno a quelli che giu-
dica essere i nuclei centrali della
Scienza
nuova
(cui egli stesso dedica un articolo a
parte nella stessa enciclopedia). Se, dun-
que, l’obiettivo più profondo del capola-
voro vichiano è indicato nell’intento di
svelare e risolvere la crisi generale della
cultura europea contemporanea e di pro-
porre «a new philosophical, theological,
and political synthesis to salvage the
relics of a broken world» (p. 1984), l’ope-
ra complessiva e la stessa biografia di
Vico sono lette da una prospettiva emi-
nentemente politica, fino a suggerire
l’ipotesi che il filosofo napoletano abbia
per un certo tempo accarezzato segreta-
mente il pensiero di poter giocare un
ruolo diretto nella vita politica della sua
città. Se dunque da un lato l’A. offre del
pensiero vichiano un’interpretazione a
tutto tondo, in cui non emerge alcuna
contraddizione interna rispetto a una
visione politico-religiosa dalla netta con-
notazione conservatrice, dall’altro rifiuta
espressamente l’immagine di Vico come
un pensatore fuori del suo tempo, e sot-
tolinea viceversa gli aspetti concreti delle
sue proposte educative e la valenza politi-
ca delle sue opere storiografiche.
A rafforzare, sembrerebbe, una lettu-
ra complessiva dell’opera vichiana che
privilegia la dimensione storico-politica
rispetto a quella filosofica, la bibliografia
che completa la voce inserisce anche la
Scienza nuova
(nelle due edizioni del
1725 e del 1744) fra gli ‘Historical works’
di Vico. Le indicazioni per una ‘Further
reading’ offrono una selezione articolata,
originale e relativamente aggiornata della
letteratura critica italiana e anglosassone.
[D. A.]
21. M
AZZOTTA
Giuseppe,
Principi di
Scienza nuova, 1725; 1744
, in
Encyclo-
pedia of Italian Literary Studies
, vol. II,
New York – London, Routledge, 2007,
pp. 1986-1988.
La voce dedicata da Mazzotta alla
Scienza nuova
presenta il capolavoro
vichiano come un’opera al tempo stesso
totalizzante e caotica: «a Baroque ency-
clopedia, a totality of disjointed parts»,
scritta «in the mixed mode of brief philo-
sophical essays, poetic fragments,
maxims, fables, and mythographic rein-
terpretations» (p. 1987). La breve sintesi
proposta dall’A. si sofferma con relativa
ampiezza sulla ‘dipintura’ e sulla tavola
cronologica, e individua la chiave princi-
pale e il punto di approdo della
Scienza
nuova
rispettivamente nel riconoscimen-
to della poesia come la sorgente nascosta
della conoscenza, e nella proposizione di
un progetto teologico politico per
l’Europa cristiana contemporanea con-
trapposto alla negazione epicurea e
machiavelliana dei valori religiosi. La
centralità della figura della teologia nella
‘dipintura’ e la conclusiva affermazione
dell’identità fra pietà e saggezza chiudo-
no, nell’interpretazione dell’A. un cer-
chio all’interno del quale l’unico elemen-
to dissonante è rappresentato dalla pre-
senza, in una bibliografia di riferimento
AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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