la conversione del senso nella ‘ragione
tutta spiegata’, la trasformazione della
forza politica in legge giuridica» (p. 168).
[A. S.]
26. S
ERRA
Pasquale,
Hegel, Heller,
Vico. Frammenti di un nómos europeo,
Roma, Aracne, 2009, pp. 112.
È un volumetto un po’ pretenzioso
questo di Pasquale Serra, che vuole offri-
re spunti – in verità confusionari e atte-
stati su una bibliografia di certo non
molto aggiornata – su Europa e ‘Ottanta-
nove’, sul problema della sovranità e sulla
forma della potenza politica europea.
Per quanto concerne il primo punto,
l’A. riflette sulle dinamiche che hanno
contribuito alla mutazione della colloca-
zione mondiale dell’Europa dopo la
caduta del bipolarismo, ed entro tali con-
siderazioni Serra ricorda Hegel e la dia-
lettica servo-padrone.
Il secondo spunto che questo studio
offre riguarda invece la sovranità e il prin-
cipio di esistenza politica che garantisce la
varietà, e quindi l’apertura dell’Europa al
mondo. È in queste pagine che viene
ricordato Heller, il quale elabora la sua
teoria sulla sovranità a partire da Hegel
«perché è con Hegel, secondo Heller, che
la sovranità (il rapporto mediazione-
sovranità) non viene più intesa come qual-
cosa di esterno alla vita, ma come parte di
essa, e in essa radicata» (p. 46).
È, infine, a proposito del terzo punto
– quello della forma della potenza politi-
ca europea – che l’A. riprende il pensiero
di Vico, a partire dalla premessa per cui
forza e autonomia sono i due elementi
che costituiscono l’essenza dell’Europa:
«Vico e l’Europa, perché è solo riportan-
do Hegel a Vico che si può pensare sepa-
ratamente e simultaneamente storia e tra-
scendenza, la necessità della forza e la
necessità della difesa dalla forza, e porre
su basi solide il problema dell’alternativa
europea» (p. 89). Trasportare Hegel sul
terreno di Vico – secondo Serra – è fon-
damentale per rimodulare il rapporto tra
cattolicesimo e protestantesimo e per de-
terminare l’affermazione della fantasia.
Le pagine conclusive sono invece dedica-
te al Mediterraneo, e in esse il richiamo a
Vico e al suo pensiero serve all’A. per
sostenere che il Mediterraneo va inteso
come il luogo di una tensione tra il piano
del reale e quello del possibile, «tensione
che si rivela feconda man mano che la
vichiana logica della fantasia entrerà nella
sfera gnoseologica per porre il pensiero
in quella frontiera mobile, in quel punto
dove oggi è l’Europa» (p. 108).
[A. Scogn.]
27. S
ORGE
Valeria,
Tra contingenza e
necessità. L’ordine delle cause in Pietro
Pomponazzi,
Milano, Mimesis, 2010,
pp. 233.
Un richiamo a Vico tra le pagine di
questo importante e brillante lavoro
monografico si ritrova per riaffermare in
chiave problematica e critica l’influenza
di Pomponazzi sul filosofo napoletano.
Critica rispetto alla tradizione positivisti-
ca italiana, in particolare alla lettura di
Roberto Ardigò, che tendeva a rintraccia-
re nel Pomponazzi del
De incantationibus
un’area del precorrimento vichiano.
Segnatamente, riguardo al moderno con-
cetto di natura, all’«applicazione del
principio della naturalità non solo alla
realtà fisica, ma anche a quella morale»
(p.17). Per poi, nel fluire del percorso
teorico del libro, far circolare problema-
ticamente e mai esplicitamente la com-
plessità del concetto d’immaginazione
AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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