Dal punto di vista dei contenuti emergeva come generale e fonda-
mentale indirizzo di studio il tentativo di opporre al filosofo «precur-
sore» di Comte, di Hegel e di Croce il «Vico come problema» da inda-
gare sempre di più sul piano concreto dell’analisi e «valutazione fatico-
sa dei fatti, non nella sonorità metodologizzante delle parole». Perciò,
rappresentativi del progetto scientifico del «Centro» e del suo «Bollet-
tino», sono state le «evidenti prevalenze accordate alla
Vico-Philologie
»,
considerata, nella ragionata presentazione delle
Dieci annate del Bollet-
tino del Centro di Studi Vichiani
(1980), «come omaggio a una maniera
di affrontare i problemi, ambiziosa d’essere, nell’universale e nel minu-
zioso,
tutta cose
»
19
. Perciò, nella prima serie del «Bollettino», gli studi
di sostegno al «nuovo corso» sono stati – sia pure con le debite eccezio-
ni – soprattutto critico-filologici, impegnati, cioè, a favorire più detta-
gliate ricerche testuali e una restaurazione ecdotica dell’opera vichiana.
E tale finalità era al vertice delle attività programmate nel secondo nu-
mero della rivista (1972) che invitava, infatti, 14 studiosi italiani, esper-
ti dell’ecdotica e della filologia moderna (Umberto Bosco, Sergio Cam-
pailla, Paolo Cristofolini, Guido Fassò, Mario Fubini, Eugenio Garin,
Antonio Garzya, Franco Lanza, Santo Mazzarino, Amedeo Quondam,
Michele Rak, Gennaro Sasso, Alberto Varvaro e Cesare Vasoli) a ragio-
nare su un «piano per un’edizione nazionale» con il sostegno e l’egida
del C.N.R. dentro la più vasta cornice «dell’edizione dei testi filosofi-
ci», discussa da Eugenio Garin nel «Bollettino della Società Filosofica
Italiana» del 1971. Un’edizione «nazionale» – aggiungeva subito Pio-
vani – degna del suo nome solo in quanto «edizione critica» nella nuova
congiuntura degli studi
20
. Il che ha imposto, innanzitutto, una messa in
discussione della filologia di Fausto Nicolini che aveva sorretto le let-
ture neoidealistiche, benemerito, del resto, per aver garantito la moder-
I QUARANT’ANNI DEL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICHIANI»
19
19
Dieci annate del «Bollettino del Centro di Studi Vichiani»
, cit., p. 8. All’esigenza
di un rinnovato lavoro filologico si erano già richiamate le osservazioni di metodo
Per
gli studi vichiani
del 1969, notevoli per la dichiarata esigenza di incrementare «rimedi-
tazioni e riesami analitici» sulle fonti erudite di Vico e sui suoi interlocutori maggiori e
minori, diretti e indiretti, lasciando momentaneamente da parte i tentativi di nuove
interpretazioni generali, rese incerte proprio dal rigenerato impegno filologico.
Emergeva un coerente programma di ricerca, attento a non smarrire, contro la sterile
divulgazione e il brillante dilettantismo, il senso teorico della «curiosità filologica» che
«bene avviata […] va al di là di se medesima» (
Per gli studi vichiani,
cit., pp. 371, 385).
20
I
D
.,
Per l’edizione nazionale di Vico
, in questo «Bollettino» II (1972), pp. 5, 10.
1...,9,10,11,12,13,14,15,16,17,18 20,21,22,23,24,25,26,27,28,29,...196