offrire, poi, il materiale criticamente classificato nella maniera più chia-
ra e fruibile», considerando anche la documentazione non a stampa,
autografa e apografa, contenente «redazioni» intermedie e postille
d’autore. Un impegno ecdotico generale, questo, condiviso e applicato
da Alberto Varvaro alla
Scienza nuova
con l’intenzione di pubblicare
come testo base quello del 1744, trasferendo in apparato tutti gli esiti
dell’intensa fase (1731-1734) di correzioni e trasformazioni testuali con
lo scopo di dover prospettare «un’edizione diacronica, che disponga
ordinatamente il materiale ricavabile da tutta la tradizione in modo da
permettere di seguire in tutti i suoi momenti lo sviluppo del testo nel
tempo, da una redazione all’altra»
28
. Tutto ciò ha dato avvio a un lavo-
ro immenso e innovativo che il «Bollettino» ha puntualmente sostenu-
to e sollecitato, preoccupandosi, ad esempio, di pubblicare, nel 1979,
gli
Autografi vichiani inediti
(a cura di Giacomo Garzya), sintetico ma
significativo profilo del filosofo negli anni 1699-1700, professore di re-
torica nell’Ateneo napoletano e insegnante privato. Così, la pratica ef-
fettiva dell’ecdotica favoriva la conquista di un nuovo spazio tematico.
Il rigoroso impegno critico-filologico non chiedeva all’
auttore
indagato
di rivelare l’
essenza
del suo pensiero, ma le
fonti
e il
senso
della
sua
ope-
ra dentro la cultura filosofica e politica del proprio tempo. Il che, sul
piano storiografico, segnava il definitivo abbandono della tesi (crocia-
na) del filosofo solitario, senza, tuttavia, mai dimenticare, con Piovani,
gli indiretti effetti positivi degli studi di Cortese e Nicolini, di Corsano
e Fubini sulla biografia di Vico, alleati, quasi senza volerlo consapevol-
mente, nell’opera di smontaggio e di smentita delle premesse spaven-
tiane alle tesi neoidealistiche
29
.
Per il «Bollettino» contribuire a una nuova interpretazione ha signi-
ficato, innanzitutto, opporre alle sintesi teoretiche delle celebri letture
otto-novecentesche, di vario e diverso indirizzo (cattolico, positivistico
e neoidealistico), aggiornati «riesami analitici» che lo stesso Corsano
riconosceva, nel 1970, identificando negli anni dal 1948 al 1968, l’avvio
di una «revisione critica» della precedente «letteratura sistematica»
30
.
I QUARANT’ANNI DEL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICHIANI»
21
28
V. P
LACELLA
,
Alcune proposte per la nuova edizione delle opere di Vico (in parti-
colare di quelle filosofiche)
, ivi, pp. 49 e 57-58; A. V
ARVARO
,
Per l’edizione critica della
Scienza nuova, ivi, pp. 28-29, 32-33.
29
P. P
IOVANI
,
Per gli studi vichiani
, cit., p. 366. Dello stesso si veda il magistrale
Elogio di Fausto Nicolini
, Napoli, 1967.
30
A. C
ORSANO
,
Vent’anni di studi italiani sul Vico
, in «Cultura e scuola», 1970, 35,
p. 84.
1...,11,12,13,14,15,16,17,18,19,20 22,23,24,25,26,27,28,29,30,31,...196