re costitutivamente storico della storia della filosofia, per correggere
molti tratti approssimativi delle letture, troppo teoreticamente defini-
torie, e attirare l’attenzione sul tema del «previchismo» che Piovani era
disposto ad adottare, lontano da inaccettabili «esclusivismi», convinto
che «senza Vico all’orizzonte, certe vie non sarebbero mai state fre-
quentate dalla ricerca»
37
. È quanto hanno documentato – nel 1973 e nel
1974 – i contributi del Costa, studioso dell’antiquaria europea con par-
ticolare riferimento alla cultura tedesca dei Krause e dei Walch, dei
Mencke e degli Jöcher e al grande tema della «barbarie gotica» e della
sua fortuna in Italia dall’età del Rinascimento alla «sintesi vichiana»
38
.
Osservato in tale prospettiva, il filosofo della
Scienza nuova
è stato defi-
nitivamente sottratto al vecchio mito dell’isolamento: sia negli studi –
tra il 1973 e il 1983 – dedicati alla ricostruzione storica della sua in-
fluenza nella cultura francese, anglosassone e spagnola o in quelli del
1980 che ne analizzano la presenza nella «cerchia» dei Duchi di Lau-
renzano, nella
storia dell’autobiografismo europeo
o negli
studi sul pri-
mitivismo settecentesco
, le ricostruzioni del Costa hanno fatto dell’ope-
ra vichiana uno snodo di problemi e di temi, tutti pertinenti alla cultu-
ra europea del suo tempo.
Tuttavia, l’opera di opportuno ridimensionamento della
solitudine
vichiana è stata avviata e sviluppata sempre con cautela critica, per non
cadere nell’errore opposto a quello denunciato, ossia nella completa
identificazione tra la filosofia moderna del Sei-Settecento e la
Scienza
nuova
. La necessità critica di correggere l’interpretazione tradizionale,
sottolineando gli stretti legami che uniscono il filosofo napoletano al
suo tempo, non ha fornito il pretesto per nuovi, suggestivi, ma forzati
avvicinamenti, spesso risolti in rigide schematizzazioni. Liberare Vico
dallo schema storiografico che lo ha proposto precursore di Kant e
Hegel non significa rinchiuderlo in un altro, non meno soffocante e
precostituito, teso a individuare nei diversi aspetti della sua riflessione
FABRIZIO LOMONACO
24
37
P. P
IOVANI
,
Il Centro di Studi Vichiani
, cit., pp. 10-11. La tesi ritornava in I
D
.,
II
pensiero filosofico meridionale tra la nuova scienza e la «Scienza nuova»,
cit., e in
Della
apoliticità e politicità di Vico,
in
Scritti in onore di Cleto Carbonara,
Napoli, 1976, p. 725.
Sul tema rinvio al mio
Pietro Piovani e il «Bollettino del Centro di Studi Vichiani» (con
una ‘Lettera aperta’ in appendice)
, in questo «Bollettino» XXXVI (2006), pp. 168-169.
38
Cfr. G. C
OSTA
,
Le antichità germaniche nella cultura italiana da Machiavelli a Vico
,
Napoli, 1977: si veda la recensione di E. G
ARIN
, in questo «Bollettino» IX (1979), pp.
162-165.
1...,14,15,16,17,18,19,20,21,22,23 25,26,27,28,29,30,31,32,33,34,...196