prio «superamento dell’umanesimo con il concetto del linguaggio co-
me rivelazione»
47
. Tuttavia, al recensore, che all’opera esaminata rico-
nosceva dottrina e serietà di costruzione storico-filosofica, non sfuggi-
vano ambiguità e ibridismi di argomentazione teorica; gli stessi che
Piovani a lui confessava nella fitta corrispondenza tra il 1975 e il 1976
48
.
Ma la recensione-interpretazione del Battistini è importante, perché la
riflessione sull’ampliamento in senso storico-genetico e antropologico
della ricerca umanistica sul linguaggio, attraverso lo studio delle «lin-
gue materne», è sviluppata nella consapevolezza critica di un’«estensio-
ne dell’orizzonte, in Italia chiarita in modo esemplare dal Pagliaro»
49
.
Un riferimento, questo, al grande linguista siciliano non sorprendente
per i lettori del «Bollettino» che, nello stesso numero del 1977, ha pub-
blicato una puntuale indagine su
Gli studi vichiani di Antonino Paglia-
ro
, curata proprio dal Battistini, convinto alla stesura di queste pagine
dal Piovani che, sin dal settembre del 1974, aveva visto in lui la figura
e l’ingegno dell’«uomo adatto» all’impresa
50
. Egli, nella sua assidua atti-
vità di saggista e di recensore, nel «Bollettino» tra il 1974 e il 1980, de-
gli scritti di Struever e Baldini, di Said e Barilli
51
, è stato lo studioso ita-
I QUARANT’ANNI DEL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICHIANI»
31
47
A. B
ATTISTINI
, Recensione a K. O. A
PEL
,
L’idea di lingua nella tradizione del-
l’umanesimo da Dante a Vico
(tr. it. Bologna, 1975), in questo «Bollettino» VII (1977),
p. 207.
48
«La lettura del capitolo di Apel – si legge in una lettera a Battistini del giugno
1975 – a me ha confermato l’impressione sommaria che m’aveva fatto una cursoria vi-
sione del vol. quando apparve nell’ed. tedesca: dottrina, serietà, ma vi si vedono…pla-
nare i colpi d’ala, che sono di Auerbach». «Il Suo giudizio complessivo – ancora allo
studioso bolognese nel gennaio 1976 – mi chiarisce le ragioni istintive di un mio sostan-
ziale ripudio di quelle pur fitte e informate pagine di A
PEL
. Tutto sommato, è un ibri-
do, era indeciso tra varie suggestioni, né aveva una solidità erudita che lo salvasse»
(Pietro Piovani ad Andrea Battistini, Napoli, 6 giugno 1975, c. 1 e, ivi, 13 gennaio 1976,
c. 1, lettere in copia, ora in Archivio della Fondazione ‘Pietro Piovani per gli Studi
Vichiani’, ‘Carteggio Battistini’).
49
A. B
ATTISTINI
, Recensione a A
PEL
(
op. cit
.), p. 206.
50
La lettera di Piovani a Battistini è da Napoli, 21 settembre 1974, in copia, ora in
Archivio della Fondazione ‘Pietro Piovani per gli Studi Vichiani’, ‘Carteggio Battistini’,
c. 1.
51
«[…] Pubblico nel ’79 – scrive Piovani a Battistini – […] la scheda Baldini. Il
quale è stato uno dei miei autori. Godo che Lei riscopra, sotto il pacioso Melafumo,
l’uomo di gusto, il prosatore principe, l’uomo di buone letture (Ariosto, Manzoni: il
volumetto ricciardiano su Lucia ha notazioni finissime» (Pietro Piovani ad Andrea
Battistini, Napoli, 14 marzo 1979, lettera in copia, ora in Archivio della Fondazione
‘Pietro Piovani per gli Studi Vichiani’, ‘Carteggio Battistini’, c. 1) .
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