liano più attento a disvelare l’importanza del confronto critico dell’uni-
verso vichiano con la tradizione classico-umanistica sullo sfondo di una
privilegiata attenzione alla civiltà del barocco: un universo di argomen-
ti e di stili di vita culturale tanto ricco quanto inesplorato dalla lettura
neoidealistica, convinta sostenitrice, sul piano teorico, dell’incompati-
bilità tra
estetica
(in quanto scienza filosofica) e
retorica
(autentica
«pseudoscienza»). Agli interessi dello studioso bolognese e alle vastis-
sime sue competenze di erudito, critico letterario e storico della lingua
si debbono finissime ricerche sulla
Tradizione e innovazione nella tasso-
nomia tropologica vichiana
(nel «Bollettino» del 1973), meritevoli di
attenzione per la messa in rilievo dell’originalità delle tesi vichiane sulla
«metafora» e i «tropi», sul ruolo e la
degnità della retorica
(come recita
il titolo della fortunata monografia del 1975). In tale orizzonte è matu-
rata «un’ipotesi generale di grande portata ermeneutica», per sottoli-
neare la capacità del filosofo napoletano di cogliere «nella genesi dei
tropi» le «relazioni ‘sensuose’ di causa ed effetto, di parte e tutto» e di
«risolvere in modo fecondo il paradosso della retorica, il cui oggetto
d’indagine è il discorso lontano dall’usuale e, nondimeno, usato nor-
malmente nel
sermo cotidianus
»
52
. Uno sviluppo del tema, interessante
per la sua diretta applicazione testuale, è apparso nel denso contributo
del 1979 su
La struttura retorica dell’orazione di Vico in morte di Angela
Cimmino
. Qui la rigida architettonica del discorso cartesiano è abban-
donata a vantaggio del più fecondo metodo
topico
, strettamente con-
nesso all’autentica
inventio
dei retori, distante dai canoni del genere
apodittico-encomiastico di matrice classica (Cicerone e Quintiliano, in
primo luogo), meditato e trasformato dall’introduzione del modello
tassiano di discorso funebre, tipico del clima controriformistico.
È stato, quello proposto, un approfondimento della prosa giuridico-
filosofica in età moderna e, insieme, un ritorno anche allo studio del
Vico
scrittore
, condotto idealmente a sviluppare, innovandole, le magi-
strali indagini di Mario Fubini che hanno fatto di
Stile e umanità
la
ricerca del primo Novecento più esauriente sul tema, una delle prove
meglio riuscite dell’analisi letteraria del pensiero di Vico. In proposito,
i lettori del «Bollettino» debbono ritornare ancora una volta al Battisti-
FABRIZIO LOMONACO
32
52
A. B
ATTISTINI
,
Tradizione e innovazione nella tassonomia tropologica vichiana
, in
questo «Bollettino» III (1973), p. 80. Cfr. di C. V
ASOLI
la recensione ad A. B
ATTISTINI
,
La Degnità della Retorica. Studi su G. B. Vico
(Pisa, 1975), ivi VII (1977), pp. 223-228.
1...,22,23,24,25,26,27,28,29,30,31 33,34,35,36,37,38,39,40,41,42,...196