L’accesso al significato storico di un testo risiede nel suo «contesto»
che non può ignorare il rapporto dell’autore con gli strumenti linguisti-
ci a sua disposizione e la relazione intenzionale con i destinatari del suo
pensiero. Sul tema e a sostegno della pubblicazione, nel 1992, dell’edi-
zione critica delle
Epistole
, curata da Manuela Sanna, il «Bollettino»
del 1994-1995 ha ospitato un intervento della stessa curatrice sulla «na-
scita dell’idea di scienza nuova». Nel numero del 2000 ha accolto gli
Atti di un seminario del 1999 su «Vico e la cultura contemporanea nella
sua corrispondenza», pubblicando studi che, ispirati dalle pagine del
carteggio, hanno presentato indagini su Bayle ed Estevan, su Giacco,
Grozio e il giusnaturalismo moderno, su Garofalo e Malebranche,
Locke e gli Accademici di Medinaceli, nonché un regesto degli interlo-
cutori di Vico nei manoscritti della Biblioteca Nazionale di Napoli
67
.
Ancor più rilevanti e con documentati riscontri nel «Bollettino»
sono stati i lavori per la
Scienza nuova
del 1730, avviati da incontri e
seminari sui problemi dell’edizione critica, discussi da Antonio Garzya,
Giuseppe Giarrizzo e Paolo Cristofolini che, agli inizi degli anni Ottan-
ta, ha assunto l’onore e il grande onere del restauro della più nota opera
di Vico. Alle iniziative in preparazione e a quelle realizzate la rivista ha
assicurato, fin dal numero del 1998-1999, l’opportuno risalto, pub-
blicando gli Atti di un seminario (svoltosi a Roma nella sede dell’Ac-
cademia Nazionale dei Lincei) con interventi di Sabatino Moscati,
Presidente dell’Accademia, Mario Agrimi, Giuseppe Cacciatore, Paolo
Rossi, Fulvio Tessitore e Alberto Varvaro, quest’ultimi convinti di poter
attribuire alla
Scienza nuova
del 1730 un’autonoma configurazione sto-
rica, ben diversa da quella presente nella «filologia» del Nicolini, bene-
merito per aver illuminato, alla luce degli individuati materiali mano-
scritti e postillati, il processo di formazione della
Scienza nuova
, ma
ansioso di finalizzarlo al passaggio ascendente e sempre migliorativo
dalla prima ‘redazione’ (1725) all’ultima vera e propria edizione (1744).
La riscoperta della vera «seconda»
Scienza nuova
, quella del 1730, – re-
sa quasi inaccessibile dall’edizione laterziana che identificava la «secon-
da» con l’edizione del 1744 – ha fissato l’inizio di una fase nuova della
I QUARANT’ANNI DEL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICHIANI»
39
G. P
IA
e M. S
ANNA
]; ivi XXVI-XXVII (1996-1997), pp. 323-365 [interventi di P.
A
MODIO
, S. C
AIANIELLO
, R. M
AZZOLA
, M. R
ICCIO
, M. S
ANNA
e A. T
RAVERSA
]; ivi XXX
(2000), pp. 301-313 [interventi di P. C
RISTOFOLINI
e testo di F. T
ARZIA
].
67
Cfr. i saggi di L. B
IANCHI
e M. C
ONFORTI
, G. F
ULCO
e R. M
AZZOLA
, F. P
IRO
e M.
R
ASCAGLIA
, M. S
ANNA
, A. S
TILE
e P. T
OTARO
, ivi XXX (2000), pp. 13-149.
1...,29,30,31,32,33,34,35,36,37,38 40,41,42,43,44,45,46,47,48,49,...196