minazione della regolarità e tipicità dei loro sviluppi in una «storia
come filosofia e scienza dell’umanità sociale»
72
.
Anche per questo secondo
ciclo
di vita del «Bollettino», a riannoda-
re i fili di queste mie pagine possono utilmente contribuire i motivi e i
problemi della filosofia vichiana del
linguaggio
tra
diritto
e
politica
, sol-
lecitati, fin dagli inizi degli anni Ottanta, dalle tendenze più rappresen-
tative della cultura europea e, soprattutto, di quella tedesca. Nuova
linfa teorica e storiografica ha assicurato la lettura «storicistica» di
Vico, rielaborata dal nuovo storicismo «critico-problematico», netta-
mente distinto e distante dall’interpretazione idealistica e crociana.
Questa prospettiva, attraente lo stesso Piovani, ha indirizzato i saggi
d’esordio della seconda serie del «Bollettino», coinvolgendo diretta-
mente allievi scientificamente maturi e più giovani studiosi.
In primis
, il
Tessitore, introdotto dal Piovani, allo studio (1970) dell’«illuminismo e
storicismo» del Cuoco vichiano e di
Vico tra due storicismi
(1968), della
comprensione storica e cultura
(1979), per ricordare solo alcuni dei suoi
lavori più noti, negli anni Settanta, sui temi dell’individualità e della
ragione storica di cui il filosofo napoletano appariva grande teorico. È
stata, questa, un’innovativa esperienza di studio, praticata nelle pagine
del «Bollettino», attente, nel 1979, a ricostruire l’incontro di Vico con
i filosofi tedeschi del linguaggio nello storicismo delle origini (da
Hamann a Herder, da Goethe a Humboldt, da Wolf a Jacobi e Orelli
fino a Capei e Ferrari, Balbo e Niebuhr, Göschel e Cauer) nei termini,
però, criticamente controllati di un’«analogia funzionale» che ha messo
al riparo dalle astratte comparazioni come dalle sterili ipotesi di «pre-
corrimento» o «disguido» storici
73
.
La cultura storico-filosofica della Germania moderna e contempo-
ranea è stata un punto di riferimento anche dell’impegno su Vico di
Cacciatore che, nella metà degli anni Settanta, aveva già dato pregevo-
FABRIZIO LOMONACO
42
72
F. T
ESSITORE
,
Vico e le scienze sociali
, ivi XI (1981), pp. 157-159, 161-162. Una
ricognizione testuale, che risente di tale impostazione, anche intervenendo sulla delica-
ta questione teorica e storiografica della ‘politicità’ (con diretto riferimento alle tesi di
Giarrizzo e Piovani, sopra richiamate), è in un altro scritto dell’A. (
Vico, la decadenza e
il ricorso
[1999], poi in I
D
.,
Nuovi contributi alla storia e alla teoria dello storicismo
,
Roma, 2002, pp. 35-53; e in
Venezia nella sua storia: morti e rinascite
, a cura di C.
Ossola, Venezia, 2003, pp. 3-21) che affronta il senso dell’ordine storico nella prospet-
tiva storicistica della lettura di Vico.
73
I
D
.,
Vico nelle origini dello storicismo tedesco
, in questo «Bollettino» IX (1979),
pp. 5, 11.
1...,32,33,34,35,36,37,38,39,40,41 43,44,45,46,47,48,49,50,51,52,...196