collegamento delle prime istanze gnoseologiche del
De antiquissima
e
dei loro esiti in ambito linguistico alle indagini storico-antropologiche
della
Scienza nuova
. La
filosofia
di Vico resta una filosofia dei
princìpi
che mantiene la relazione tra
linguaggio
e
metafisica
nella normatività
del «trascendentale», premessa e condizione di una
scienza nuova
, della
sua capacità di essere linguaggio e porre «segni»
76
. Per tutto ciò, non
sono ricercate tanto le fonti autonome di una meditazione sulla lingua
quanto le tracce di una riflessione che conduce alla «geometria imma-
ginativa», all’intreccio di metodo geometrico e «forza formatrice» del-
l’immaginazione, all’incontro, cioè, con Leibniz, contro la geometria
«algebrica» di Cartesio. Sul tema si sarebbero orientate, nel «Bollet-
tino» del 1987-1988, ancora le pagine di Otto su
Giambattista Vico:
razionalità e fantasia
, per riconoscere «vistose affinità» tra il filosofo
della
Scienza nuova
e quello della
monade
anche in opposizione alla
vecchia tesi della solitudine del pensatore napoletano, «ai margini
dell’Europa e in disparte dai centri focali della crisi della coscienza
europea»
77
. Una diagnosi, questa, destinata nella sua generale imposta-
zione a essere direttamente o indirettamente accolta nei contributi di
studiosi francesi e italiani ai «Bollettini» degli anni Novanta.
Nella cultura d’oltralpe, dopo gli importanti lavori di traduzione e
diffusione dei testi di Vico, dovuti alle esperte cure di Alain Pons,
aggiornate proposte ermeneutiche sono venute dalle ricerche di Bruno
Pinchard che, abbandonato il vecchio stereotipo del filosofo «precur-
sore», ha proposto un riesame critico del criterio di verità del
De anti-
quissima
. L’obiettivo è stato quello di attribuire a Vico un «ruolo di
strumento privilegiato per chiarire il campo di relazioni tra Leibniz e
Kant» con riferimento privilegiato alla teoria dei «rapporti tra l’atto
FABRIZIO LOMONACO
44
76
Cfr. S. O
TTO
,
Sulla ricostruzione trascendentale della filosofia di Vico,
cit., pp. 34-
35 sgg. L’approfondimento del tema negli scritti sul
Liber Metaphysicus
è stato al cen-
tro degli interessi del Cacciatore: cfr. le recensioni alla traduzione tedesca del 1979, a
cura di S. Otto-H. Viechtbauer e alla monografia di quest’ultimo (
Transzendentale
Einsicht und Theorie der Geschichte. Überlegungen zu G. Vicos «Liber metaphysicus»
,
München, 1977), in questo «Bollettino» X (1980), pp. 196-203. Al recensore si deve,
poi, anche la presentazione-segnalazione delle
Nuove ricerche sul «Liber Metaphysicus»
di Giambattista Vico
, ivi XX (1990), pp. 211-221; di Otto si veda anche il saggio su
Un
assioma (Grund-satz) della
Scienza nuova
come principio guida (Leitsatz) per la ‘critica
della ragione storica’
(tr. it. di B. Giordano), ivi XXII-XXIII (1992-1993), pp. 103-117.
77
S. O
TTO
,
Giambattista Vico: razionalità e fantasia
(tr. it. di A. Giugliano e G.
Cacciatore), ivi, XVII-XVIII (1987-1988), p. 18.
1...,34,35,36,37,38,39,40,41,42,43 45,46,47,48,49,50,51,52,53,54,...196