zione, le cui tracce Cantelli ha rinvenuto anche nelle dottrine di area
cattolica del secondo Cinquecento, Vico ha potuto costruire la cornice
teorica e storica delle sue riflessioni sulla lingua originaria, testimonian-
do la forza speculativa di una «posizione […] radicale», capace di
sostenere che non solo il primo pensiero è nato con la prima parola, ma
che con entrambi è sorto anche il «primo oggetto di cui gli uomini
avrebbero avuto consapevole esperienza». Il mito-linguaggio, divino e
originario dell’umanità, si impone prima delle parole e della stessa
scrittura, perché il suo luogo «naturale» di vita è l’
azione
e
azioni
sono
i suoi «caratteri poetici» originari che consentono all’uomo di com-
prendere la sua stessa presenza «nel bel mezzo della realtà fisica, agen-
do con e su di essa secondo i modi creativi della propria fantasia. Ecco
dunque dove si sono depositati e conservati, secondo Vico, gli autenti-
ci significati dei miti, […] in tutti quegli aspetti ed elementi extra o
infra-linguistici, che costituiscono il contesto dell’intera nostra vita
sociale e civile»
89
.
Da questo punto di vista è stato utile insistere sull’originale intrec-
cio tra i problemi della filosofia del linguaggio e la «metodologia giuri-
dica vichiana» che, in un saggio del 1982-1983, August C. ‘t Hart ha
indagato alla luce del nesso tra «la comunicazione intersoggettiva (la
lingua e i sistemi di segni) e il diritto», delle istanze poste da quest’ulti-
mo nella sua «determinatezza sociale». Di tale «metodologia» Vico
offre un’interessante definizione che poggia su un «sistema di interpre-
tazione delle leggi» e regge la critica ai «nuovi eruditi», benemeriti per
la cura della «parola delle leggi», ma impotenti a stabilire «regole gene-
rali», a soddisfare una legittima esigenza di adattamento dello
ius
anti-
co alle mutate esigenze sociali e a quelle «implicazioni politiche», già
fortemente riconoscibili nel
De ratione
90
. Sui contrassegni e gli esiti
«politici» della meditazione vichiana sul linguaggio si è soffermato un
denso gruppo di interventi nel «Bollettino» del 1986. In una prospetti-
va immediatamente filosofica si è mosso lo studio di Giuseppe Modica
che, riformulando esplicitamente note tesi di Pagliaro, ha privilegiato la
I QUARANT’ANNI DEL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICHIANI»
51
119-120, 122-123. Di Cantelli si ricordi la fondamentale monografia su
Mente corpo lin-
guaggio. Saggio sull’interpretazione vichiana del mito
, Firenze, 1986: cfr. la recensione di
M. P
APINI
in questo «Bollettino» XXI (1991), pp. 157-164.
89
I
D
.,
I due caratteri distintivi della lingua originaria secondo Vico
, cit., p. 116.
90
A. C. ‘
T
H
ART
,
La metodologia giuridica vichiana
, ivi XII-XIII (1982-1983), pp. 6,
9-10, 14, 21.
1...,41,42,43,44,45,46,47,48,49,50 52,53,54,55,56,57,58,59,60,61,...196