Stanno qui le ragioni della collocazione dell’autore della
Scienza nuova
alle origini della moderna rivoluzione gnoseologica che, lontano dai
vincoli «sistematici» della metafisica classica onnicomprensiva e del-
l’antica cosmologia universalistica, definisce criteri e condizioni di le-
gittimità per una «metafisica dei costumi»
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.
Il taglio degli interessi del «Bollettino» ha conservato, potenziando-
la, la sua vocazione «specialistica», rilanciando anche gli studi sulla
dimensione speculativa dell’opera vichiana e i relativi problemi di
impianto metodologico. Dopo i già segnalati saggi su Vico e lo «stori-
cismo» tedesco contemporaneo, la sensibilità teorica e storiografica del
Cacciatore si è concentrata sulle letture «trascendentalistiche» e le rico-
struzioni che, senza sforzi teorici immotivati, hanno confrontato Vico
con Kant e studiato il vichismo postkantiano in Ottavio Colecchi e
nella tradizione della cultura italiana di primo Ottocento. Ma a contras-
segnare la maturità degli interessi speculativi dell’interprete sono state
le meditazioni sui profili «pratici», antropologici e linguistici, delle
scienze umane anche alla luce di una consolidata letteratura critica,
discussa nei «Bollettini» tra il 1977 e il 2000 con schede e segnalazioni
di scritti di Fisch e di Pons, di Mooney e Botturi. In particolare, lo stu-
dioso di Dilthey e Cassirer ha offerto, nel numero del 1996-1997, una
lettura tutta interna all’opera vichiana e alle cosiddette «pratiche della
Scienza nuova
». Muovendo dalle
Orazioni inaugurali
e dal
De antiquis-
sima
, l’esplorazione ha sollecitato a non trascurare il «momento meta-
fisico» cui occorre affiancare il «peculiare profilo della filosofia pratica
e ‘civile’ di Vico» con il recupero e la trasfigurazione della tradizione
classico-umanistica e dell’eredità aristotelica. È qui la chiave di volta
per intendere il senso e la direzione di una
filosofia
, tesa a non occulta-
re la sua fondazione etica e metafisica, e
metafisica
non dell’
essere
ma
del
genere umano nella storia
, cioè, nei suoi principi ed espressioni
«comunitarie»; il tutto per la necessità di definire un metodo adeguato
FABRIZIO LOMONACO
56
98
J. M. S
EVILLA
F
ERNANDEZ
,
Esbozo de una metafisica de la «mens» en la primeras
obras de G. B. Vico
, in questo «Bollettino» XIV-XV (1984-1985), pp. 271-284;
L’argomentazione storica del criterio Verum-Factum. Considerazioni metodologiche, epi-
stemologiche e ontologiche
(tr. it. di A. Scocozza), ivi XVI (1986), pp. 307-323, poi in
I
D
.,
Giambattista Vico: metafisica de la mente e historicismo antropologico. Un estudio
sobre la concepcíon viquiana del ombre, de su mundo y de su ciencia
, Sevilla, 1988. Sulla
connessione tra «comprensione storica e conoscenza antropologica», centrale in que-
sta interpretazione, si veda la recensione di G. C
ACCIATORE
in questo «Bollettino» XXI
(1991), in partic. pp. 169-171.
1...,46,47,48,49,50,51,52,53,54,55 57,58,59,60,61,62,63,64,65,66,...196