teratura italiana e sui contenuti del «Bollettino» anche grazie all’opero-
sità di uno dei suoi primi collaboratori, il Costa, prestato alla ‘causa
americana’. Dopo la scomparsa del compianto Giorgio Tagliacozzo,
ricordato da Cacciatore nel «Bollettino» del 1996-1997, la continuità
dell’attività assicurata dalle esperte cure del Verene, ha coltivato il valo-
re della differenza, favorendo una nuova linea di ricerca che ha supera-
to l’interesse per l’«interdisciplinarietà» e l’immagine del Vico «pionie-
re» (un’altra faccia dello stesso volto corrispondente a quella tradiziona-
le del «precursore»), dipendenti dalle ben note tesi del Tagliacozzo.
Nella letteratura internazionale di questi ultimi anni Vico si è imposto
fuori dagli schemi precostituiti dell’idealismo e del razionalismo, alla
luce dei grandi temi della conoscenza e della storia, «on specific
aspects» come «the doctrine of pedagogy» e «(the) analysis of (his) con-
cept of jurisprudence in (his) writings on
Universal Law
». È quanto si
legge nei «New Vico Studies» del 2000, in un interessante documento
programmatico su
The Future of Vico Studies: Vico at the Millennium
di
T.I. Bayer che ha abbandonato gli stereotipi consolidati nella letteratu-
ra anglosassone degli anni Novanta, non ancora arresisi al sostegno
accordato a prospettive postmoderne «esteticistiche» e «antifondazio-
nalistiche»
121
. Lo scopo è, invece, di sottolineare «the alternative that
Vico’s thought offers to both Anglo-American analytic and Continental
philosophy» e di documentare il nuovo interesse per gli studi storici in
pensatori italiani e meridionali di matrice vichiana. È rilevante, infatti, il
richiamo a temi e problemi della Napoli sei-settecentesca, per «needs to
be done concerning Vico’s connection to his own age […]», per «[…]
the professor of rhetoric […] to comprehending […] as an anti-
Cartesian, to the exclusion of attention to his positive interests in the
investigation of biological phenomena and medicine, as pursued by
such figures as Cornelio Di Capua»
122
. Il riferimento è diretto agli studi
notevoli della Struever, impegnata nella linea di «teorizzazione bio-
medica nella Napoli tardo-seicentesca» degli anni di Vico e del suo
«modello biologico del continuo» in opposizione a Cartesio cui corri-
sponde la ripresa critica del
De anima
aristotelico
123
.
I QUARANT’ANNI DEL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICHIANI»
67
121
Cfr., a titolo esemplificativo, le pagine di E. M
ORERA
,
Vico and Antifound-
ationalism
, in «New Vico Studies» XVII (1999), pp. 35-51, recensite da E. N
UZZO
, in
questo «Bollettino» XXXI (2001-2002), pp. 202-203.
122
T. I. B
AYER
,
The Future of Vico Studies: Vico at the Millennium
, in «New Vico
Studies» XVIII (2000), pp. 71, 74-76.
123
Cfr. N. S. S
TRUEVER
,
The Medical-Theoretical Background in Naples of Vico New
1...,57,58,59,60,61,62,63,64,65,66 68,69,70,71,72,73,74,75,76,77,...196