Nel «Bollettino» del 2009 l’invito alla rilettura del
De uno
131
non ha
eluso, innanzitutto, la delicata questione della sua collocazione nel
cor-
pus
delle opere, già al centro delle pagine del Pinton che, nel 2008, ha
pubblicato la traduzione del carteggio con Garofalo ed Eugenio di
Savoia, «Regarding the
De uno
: ‘XIII B 62’», un esemplare ripubblica-
to (in anastatica) a Napoli nel 2007
132
. Si tratta di una documentata in-
dagine sui manoscritti da me utilizzati che, al di là dei rilievi critici –
degni di discussione in altra sede – testimonia il giusto riconoscimento,
nella comunità internazionale, delle iniziative dell’Istituto napoletano e
del suo «Bollettino». Ma sullo scritto vichiano del 1720 e sugli altri testi
del
Diritto universale
(il
De constantia
e le
Dissertationes
, un titolo, que-
st’ultimo, che risente ancora della filologia non critica del Nicolini),
sono da segnalare altri corposi ed originali contributi. Innanzitutto
l’ampio saggio del Nuzzo che, ridefinendo l’approccio critico-storio-
grafico adeguato al delicato tema «Vico nel Mediterraneo», ha traccia-
to le linee portanti di una «topografia della civiltà» e concentrato l’at-
tenzione sulle peculiari configurazioni vichiane delle «primigenie rela-
zioni tra Occidente e Oriente», sulle possibili convergenze, nel filosofo
napoletano, di tesi «monopropagazionistiche» e argomentazioni di
«non empio poligenismo culturale». È stato, così, prospettato un terre-
no teorico comune a fondamentali questioni di storia delle nazioni: la
relazione tra natura e civiltà, la dialettica tra
spazio
e
tempo
, tra una
peculiare movenza eurocentrica (largamente mediterraneocentrica) e le
tensioni universalizzanti che innovano anche ben noti e assimilati mo-
postille autografe, mettendo «sotto gli occhi del lettore il progresso dal testo […] del
De constantia jurisprudentis
fino alle
Notae
a stampa […], distinguendo, inoltre, un
apparato sincronico […] da quello diacronico […] [che] evidenziava […] anche la
stratificazione interna ai singoli esemplari postillati» (V. P
LACELLA
,
Alcune proposte per
la nuova edizione delle opere di Vico [in particolare di quelle filosofiche]
, cit., p. 59, nota
e sgg. e
La situazione attuale della filologia vichiana
, in I
D
.,
Dalla «cortesia» alla «disco-
verta del vero Omero». Studi di critica e filologia italiana e umanistica [con un inedito di
G. B. Vico]
, Città di Castello, 1979, p. 92).
131
In occasione della ristampa anastatica del
De uno
sono stati pubblicati interven-
ti di R. C
APORALI
, E. N
UZZO
e M. V
ENEZIANI
, in questo «Bollettino» XXXIX (2009) 1,
pp. 131-168.
132
G. A. P
INTON
,
Regarding the
De uno
: ‘XIII B 62’, the ‘pastiche’ and Letters to or
from Vico and Biagio Garofano and Eugene of Savoy
, in «New Vico Studies» XXVI
(2008), pp. 103-125. Cfr. G. V
ICO
,
De universi iuris uno principio et fine uno
(Napoli,
1720, con postille autografe, ms. XIII B 62), a cura di F. Lomonaco, presentazione di
F. Tessitore, cit.
I QUARANT’ANNI DEL «BOLLETTINO DEL CENTRO DI STUDI VICHIANI»
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