delli di «geografia storica della civiltà»
133
. Né meno suggestivo è, nelle
pagine di Angela Catello ed Alessandro Stile, lo sviluppo, dal punto di
vista artistico e storico-filosofico, della suggestione interpretativa di
uno studioso americano, Christopher Armstrong, che, analizzando il
grande affresco del giovane Tiepolo (
Elogio dell’Eloquenza
[1724-
1725] a Venezia nella volta del salone al piano nobile di Palazzo Sandi),
ha individuato nei testi del
Diritto universale
, motivi di riflessione sul-
l’origine dei linguaggi e delle istituzioni civili, sulle radici classiche e
cristiane della storia sociale e politica veneziana. Importante è il riferi-
mento alla funzione del patriziato, garanzia di affermazione dell’
aucto-
ritas
, vichianamente coerente con il primato dell’
eloquentia
sulla
scien-
tia
e, soprattutto, dell’«autorità»
pars veri
secondo il disegno provvi-
denziale di rigenerazione della
ratio
originaria (
vis veri
), al centro degli
interessi del committente Tommaso Sandi e di suo figlio Vettor, il gran-
de storiografo, autore dei
Principi di storia civile della Repubblica di
Venezia
(1755-1767), profondamente debitori della filosofia di Vico nel
periodo di massima sua fortuna nella cerchia dei dotti veneti (Antonio
Conti, Carlo Lodoli, il conte Giovanni Artico di Porcìa)
134
.
Apoteosi della gloria e delle virtù civili nelle forme e nei contenuti
di favole mitologiche ripropongono la centralità del linguaggio nella
dimensione allegorico-pittorica, sorretta da un’intenzionale e pervasiva
‘politicità’, irriducibile alla parola e alle sue ‘operazioni’. Al tema si
sono rivolte le pagine di Andrea Sangiacomo che dal punto di vista teo-
rico hanno sottolineato il «parallelo con Herder» e da quello storico il
contributo degli studi novecenteschi (da Croce a Pagliaro, da De
Mauro a Di Cesare, da Cantelli a Trabant, da Gensini a Danesi), privi-
legiando la lettura di Vitiello a proposito della centralità in essa del
richiamo alle «voci significanti»
135
. Ne vien fuori il valore di una teoria
della lingua come movimento del
corpo
e della
voce
, quest’ultima origi-
nariamente inarticolata, urlata e monosillabica; di una lingua umana
133
E. N
UZZO
,
Spazi e tempi del Mediterraneo nella storia vichiana della civiltà. Il
Diritto universale, in questo «Bollettino» XXXIX (2009) 2, pp. 7-69. Di «colonie eroi-
che oltramarine» (con riferimento ai soli testi della
Scienza nuova
) ha trattato l’acuto
contributo di J. M
ARTÍNEZ
B
ISBAL
,
El timón. La transmigración marítima de los fámulos
rebeldes,
in «Cuadernos sobre Vico» XVII-XVIII (2004-2005), pp. 117-129, tr. it. M.
L. Mollo, in questo «Bollettino» XXXV (2005), pp. 61-101.
134
A. C
ATELLO
-A. S
TILE
,
Tiepolo, Vico e il ‘mito di Venezia’
, ivi, pp. 73-99.
135
A. S
ANGIACOMO
,
Vico e la vocalità del linguaggio nella storia della critica
, ivi, pp.
147-169.
FABRIZIO LOMONACO
72
1...,62,63,64,65,66,67,68,69,70,71 73,74,75,76,77,78,79,80,81,82,...196