che si avvicini più alla
conscientia
che alla
scientia
. Non solo i sensi, ma
anche i sensi interni sono facoltà, dice Vico, e lo dice portando l’esem-
pio del dolore fisico: «quelli che escono da un combattimento, solo
accorgendosi della ferita [«
advertendo
vulnus»] sentono il dolore»
8
.
Vale a dire che i sensi interni, come il piacere e il dolore, includono
anch’essi un elemento di giudizio, l’introduzione di un dato mentale in
assenza del quale l’effetto fisico non si produrrebbe.
Nel
Diritto universale
Vico dichiara che
la mente, per mezzo d’idee chiare, giudica la verità delle cose, i sensi sono
apposti all’uomo a fargli discernere, colle rapide ed immediate indicazioni del
piacere e del dolore, le cose giovevoli dalle nocive; ma la realtà del piacere e
del dolore è pur giudizio della mente istessa
9
.
Piacere e dolore ricevono realtà e sostanza nella struttura percettiva
dell’uomo solo a condizione che mettano costantemente in collegamen-
to rappresentazione, vale a dire fantasia, e memoria e che, tramite que-
ste facoltà, giungano a coscienza. E ancora,
ognuno di voi osserva ogni giorno dei dipinti, ma non nota gli innumerevoli
particolari che invece i pittori vi vedono; ogni giorno ascolta sinfonie e canti,
ma quanti particolari gli sfuggono che invece coloro che sono esperti nella
musica percepiscono!
10
Qui la conoscenza assume la connotazione di competenza e atten-
zione di chi vede e ascolta con occhio esperto, da ‘facitore’ che giunge
alla conoscenza in maniera consapevole, e non come vi perviene chi
«animum non advertit». Vico lavora anche in questo modo su una pos-
sibile definizione del concetto di «coscienza»: come
sentire
qualcosa
sforzandosi di
immaginare
in una maniera cosciente.
Il
sentire
si mostra come una modalità passiva, dove invece il
pensare
(
cogitare
) si offre come un’azione del tutto attiva dell’anima, come un
atto profondo di attenzione al sentito. Il richiamo vichiano all’attenzione
(
advertere
) è in linea di continuità con la considerazione della percezione
alla quale si aggiunge anche distinzione, ribadito criterio di conoscenza.
MANUELA SANNA
82
8
De ant.
, p. 113.
9
De uno,
pp. 36-37.
10
I
D
.,
Orazione I
, in
Orazioni inaugurali I-VI
[d’ora in poi
Or. I…VI
], a cura di G.
G. Visconti, Bologna, 1982, pp. 86-87.
1...,72,73,74,75,76,77,78,79,80,81 83,84,85,86,87,88,89,90,91,92,...196