ormai si dice propriamente
cogitare
l’azione di raccogliere, ossia di
cogere
, nel-
l’animo e non altrove
19
.
Per Vico di contro, quando l’uomo si esprime attraverso il
cogitare
si esprime avvalendosi dei modi dell’immaginazione, mentre Dio, che è
l’unico fornito di
intelligentia
, genera tramite questa il vero creato. In
quanto
animi sensus
la facoltà immaginativa viene trattata da Vico
come
potentia
; e, come proprio nel
De antiquissima
ricorda, l’uso del
termine moderno «immaginativa» sostituiva l’analogo
phantasia
dei
greci, così come «immaginare» corrisponde al latino
memorare
.
Da Aristotele certo, ma da Agostino poi Vico mutua la ricchezza della
Memoria, del tesoro di immagini senza numero riposte nei suoi ricetta-
coli, abilitati a conservare ogni genere di cose percepite e che fanno della
sua sala immensa un laboratorio al quale non si affida la realtà ma le
immagini di questa. La mente stessa è memoria, perché il
cogitare
è in sé
rammemorare; così come per Vico tutto nasce dal corpo e, legata al
corpo, la memoria rievoca la paura e fonda la comunicazione.
L’interpretazione dell’
intelligere
come «leggere perfettamente» o
«conoscere apertamente»
20
stabilisce la differenza sostanziale rispetto
al piano del
cogitare
, che può essere conoscenza solo di cose prive di
confini e di forme. Il modo dell’intelletto è la forma di conoscenza per
distinzione, anche se nella mente nasce limitata da una naturale pover-
tà di messa a fuoco visiva, la cui estensione è poi quello che caratteriz-
za la visione divina. Nella discussione polemica della seconda
Risposta
,
Vico ricorda anche che la voce
intelligo
non viene da
intus lego
– come
gli viene obiettato – quanto piuttosto da
inter lego
, non in sentimento
di frammezzamento, sì che significasse ‘trascegliere tra le molte le
migliori cose’, cioè a dire le vere, ma in significazione di accrescimento
o di perfezione
21
, alla stregua di voci quali
inter minari, inter mortuus
inter ficere, inter dicere
. Vale a dire, un
intelligere
non più strettamente
collegato a una dimensione del raccogliere e del cogliere, quanto a una
forma in movimento più vicina all’
invenendi
che all’
inverandi
. Come
attestano anche i verbi che elenca, i quali, al di là del significato più o
MANUELA SANNA
86
19
Ibid.
20
De ant.
, I, I, p. 15.
21
Risposta del signor Giambattista di Vico nella quale si sciogliono tre opposizioni
fatte da dotto signore contro il primo libro ‘De antiquissima italorum sapientia’
[d’ora in
poi
Risp. I
], in
OF
, p. 154.
1...,76,77,78,79,80,81,82,83,84,85 87,88,89,90,91,92,93,94,95,96,...196