‘rappresentazione’ di un oggetto da conoscere, che ripresenta la classi-
ca domanda moderna se una modalità finita possa o meno rappresen-
tare l’infinito.
4. La rievocazione dello schema aristotelico e della ripresa tomistica di
un pensare per immagini come estensione dell’operazione dell’intellet-
to permette a Vico di concepire una teoria dell’immaginazione che
sfoci nella elaborazione degli universali fantastici. Cioè di concepire un
modello metodologico di conoscenza nel quale il pensare per immagi-
ni costituisca una potenzialità specifica della conoscenza intellettuale,
legata a una fase storica dell’antropologia che sfuma e si modifica con
il sopraggiungere delle successive fasi ma non si perde.
Il concetto di «facoltà» non scivola qui, come per Descartes, verso
il suo senso moderno di
funzione
, ma si collega più da vicino alla pron-
tezza e alla speditezza del pensiero che traduce in atto una virtù:
il qual dissero
duénamiv
, la qual con più voci i
Latini
voltarono
vis
, et
potestas
,
onde gl’
italiani
chiamavano
potenza dell’anima
, che usano le
Scuole
; molto
meglio, diciamo i
Latini
avevano, per significarlo, una sola voce natia,
facultas
;
degli
Antichi
detta
faculitas
, e poi ingentilita, e chiamata
facilitas
senza la quale
facilità di fare
non si dice esser’acquistata una
Facultà
: che doveva esser’il
Principio
della sua
Logica
, ovvero
Metafisica
dell’Inghilese
Barone Erberto
; con
la quale vuol provare, che
ad ogni nuova sensazione si desti nell’anima una
nuova facultà
: ch’è appunto quello, che ne sembrava esser’una
goffa semplicità
de’
primi
huomini, ch’ad ogni
nuova aria di volto
credevano vedere una
nuova
faccia
, ad ogni
nuova passione
o pensier credevano aver’
altro cuore
28
.
La facoltà razionale dell’animo umano, «prontezza di operare»
29
, è
«velocità; e l’animo, simile ad una trottola, quando sembra immobile,
proprio allora si muove con la massima celerità»
30
. Il pensiero è fulmi-
neo e acuto e forte si propone il legame tra ragione e movimento.
Questo richiamo alla
celeritas
come qualità di un movimento che carat-
DALLO
SCIRE
AL
CONSCIRE
89
28
CMA3, p. 476. Vico cita Herbert esplicitamente anche nella seconda delle
Risposte
, definendo quella dell’inglese una «topica trasportata agli usi de’ fisici speri-
mentali» (
Risposta di Giambattista Vico all’art. X del tomo VIII del «Giornale de’
Letterati d’Italia»
, in
OF
, p. 163).
29
Risp. I
, p. 138.
30
Or. I
, p. 89.
1...,79,80,81,82,83,84,85,86,87,88 90,91,92,93,94,95,96,97,98,99,...196