pacità del
cogito
di attingere ad una effettiva fondazione della cono-
scenza, che può prendere inizio l’analisi del concetto vichiano di co-
scienza nello scritto del 1710.
2
. Nel
Discorso sul metodo
, Cartesio ha così fissato il procedimento del
cogito
di contro alle obiezioni scettiche circa la possibilità di giungere
alla determinazione metafisica del primo vero:
notando che questa verità:
io penso, dunque sono
, era così salda e certa che
tutte le più stravaganti supposizioni degli scettici non avrebbero potuto smuo-
verla, pensai che avrei potuto accettarla senza timore come primo principio
della Filosofia che andavo cercando
5
.
Dopo l’analisi della regola conoscitiva cartesiana della chiarezza e
distinzione impostata nel cap. I, § I sulla «Origine e verità delle scien-
ze» del
De antiquissima
6
, la critica specifica del
cogito
è da Vico condot-
ta nel successivo § II, intitolato «Il primo vero, sul quale Renato Car-
tesio meditò». Un rapido riassunto dell’andamento introspettivo intro-
dotto dal dubbio metodico è l’occasione per definire sommariamente,
tenendo dietro alla medesima impostazione seguita da Descartes nel
passo appena riportato, quello che dovrebbe rappresentare il confine
fra scetticismo e regola del
cogito
, ma che, per Vico, si rivela piuttosto
come un esile tratto di demarcazione destinato a scomparire sotto l’ur-
to delle argomentazioni scettiche:
la linea di discriminazione tra dogmatici [cartesiani] e scettici sarà data dal
primo vero che ci viene fornito dalla […] metafisica [di Cartesio]
7
.
LA ‘NATURA INTEGRALE’ DELL’UOMO
95
5
R. D
ESCARTES
,
Discours de la Méthode
, in
Œuvres de Descartes
, publiées par
Charles Adam & Paul Tannery, Paris, 1996, vol. VI, p. 32; cito dalla traduzione italia-
na a cura di E. Lojacono in
Opere filosofiche
, 2 voll., Torino, 1994, vol. I, p. 521.
6
Per il
De antiquissima
leggerò dall’edizione, con traduzione italiana a fronte, a cura
di M. Sanna, Roma, 2005 (d’ora in avanti:
De ant
., seguito dal numero di pagina).
Richiamerò per lo più la traduzione italiana, riportando, là dove mi paia necessario, l’ori-
ginale latino fra parentesi quadre. Solo per la traduzione, e sempre segnalando il mio rife-
rimento in nota, utilizzerò anche l’edizione curata da Nicola Abbagnano in G. V
ICO
,
La
Scienza nuova
e altri scritti
, Torino 1976
2
(abbrevierò:
Opere
, ed. Abbagnano).
7
De ant
., p. 31.
1...,85,86,87,88,89,90,91,92,93,94 96,97,98,99,100,101,102,103,104,105,...196