FABRIZIO LOMONACO
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lo XX della prima edizione), riformulando quel concetto di
ordine mez-
zano
, centralissimo nella tradizione storico-giuridica meridionale da
Gravina al Genovesi delle
Lezioni di commercio
(1765-1767) e reso
attuale dal dibattito aperto dalla prima costituzione francese (1791)
1
.
Il ‘problema’ Vico si carica di significati che oltrepassano il mero
recupero filologico o la semplice riscoperta di una ‘fonte’ del discorso
filosofico tradizionale, per l’avvertita coscienza, fino a Francesco Lo-
monaco e Vincenzo Cuoco, di poter offrire una possibile soluzione del-
la ‘crisi’ del razionalismo settecentesco con la sintesi tra momento idea-
le e funzione antropologica della conoscenza. Lo documentano assai
efficacemente le argomentazioni della De Pascale fatte ruotare, per
Pagano su
Filosofia e storia nei Saggi
al centro del capitolo I che offre
una ricca analisi di carattere antropologico e politico con una doman-
da dai toni kantiani («Che cos’è l’uomo»), assimilabili anche agli svilup-
pi romagnosiani (nel §II) dei «caratteri della civilizzazione». Vico e il
vichismo, non un’astratta e convenzionale etichetta di riferimento ma la
cifra della moderna concezione storica accolta nella seconda edizione
dei
Saggi
. Qui la ripresa e la trasfigurazione della
Scienza nuova
alimen-
tano il tentativo di laicizzare la tradizionale filosofia della storia e la
definizione di un universo normativo che salda l’affermazione dell’or-
dine naturale con il potenziamento dell’esperienza civile e sociale.
Storia naturale e storia civile si alleano nella dimostrazione dei «diver-
si ed uniformi avvolgimenti delle società». E l’«analisi dello spirito
umano» diventa «il principale oggetto» dei nuovi
Saggi
(
Sp2
, p. 133).
Lo stesso tema del
perfezionamento
– da confrontare criticamente con
il romagnosiano
incivilimento
– presuppone una significativa reazione
teorica alla sempre possibile
decadenza
del mondo civile. Se nel 1783 la
catastrofe fisica
aveva rappresentato l’inevitabile arresto del corso stori-
co, mostrando il possibile avvento di un
’età dell’oro
(simbolo di speran-
za e di fiducia nell’azione della monarchia borbonica), nel 1792 il rico-
noscimento della
catastrofe sociale
comportava l’assunzione del caratte-
1
F. M. P
AGANO
,
Saggi politici. De’ principii, progressi e decadenza delle società
,
Edizione seconda, corretta ed accresciuta (1791-1792), a cura di L. Firpo e L. Salvetti
Firpo, Napoli, 1993, p. 348 (d’ora in avanti si cita nel testo con la sigla
Sp2
). Cfr.
De’
Saggi politici
di Francesco Mario Pagano. Volume I.
Del civile corso delle nazioni o sia
De’ principi, progressi, e decadenza delle società
, Napoli, presso Gennaro Verriento, 1783,
rist. anast. (tratta dall’esemplare conservato nella sezione ‘Brancacciana’ della Biblioteca
Nazionale di Napoli, collocazione: 24.A.10-11), presentazione di F. Tessitore, a cura di
F. Lomonaco, Napoli, 2000 (d'ora in poi si cita nel testo con la sigla Sp1).