fosse questa loro scienza e con quanta fecondità costoro siano riusciti a
lavorare, cercando di sfruttare, per il presente, tutte le potenzialità con-
nesse a quegli strumenti e allo stesso tempo di prevedere con la massi-
ma cura e la maggiore precisione possibile il terreno di applicazione nel
quale quei medesimi strumenti sarebbero tornati utili per il futuro.
Più in particolare, a Laura Moscati sono grata per aver sottolineato
due degli elementi di più marcato rilievo, tra loro connessi, nel pensie-
ro di Pagano e Romagnosi: il tema del controllo di costituzionalità e
quello della limitazione del potere. E gratitudine meritano ancora, sia
Laura Moscati che Fabrizio Lomonaco, per aver entrambi colto l’im-
portanza, che mi è sembrato di dover sottolineare, di due altre grandi
questioni, esse pure idealmente associate l’un l’altra, anche se in questo
caso l’esistenza di tale legame non è né consueta né scontata: mi riferi-
sco, da un lato, alla «apertura europea», come ha scritto Moscati, che
non è solo apertura mentale, culturale e intellettuale, ma esatta perce-
zione che la storia di ciascun paese è stretta da fili numerosi ad una sto-
ria più ampia. La seconda è la questione della liberazione dallo stranie-
ro – che tanto nel Regno delle Due Sicilie quanto nei territori lombar-
di non poteva che significare, al contempo, emancipazione dalla domi-
nanza economica e da quella ideologica – e della costruzione della na-
zione. Un ringraziamento ulteriore desidero rivolgere a Fabrizio
Lomonaco, per aver messo così bene in evidenza come la grande tradi-
zione giuridica meridionale, maestra di studi per tanta parte dell’intera
cultura italiana, abbia saputo porre la propria scienza al servizio del-
l’emancipazione politica delle genti tutte. Emancipazione politica evo-
cata anche dalla coppia dei concetti di perfezionamento e incivilimen-
to – registrata da entrambi i recensori – che non è certo una coppia op-
positiva, ma è altresì capace di segnalare la differenza e lo scarto fra la
cultura e la sensibilità di due secoli diversi.
Concludo ripetendo quanto ebbi occasione di dire a Napoli, nel
giorno della presentazione di questo e del volume curato da Giuseppe
Cacciatore e Maurizio Martirano sui
Momenti della filosofia civile ita-
liana
, presso l’ISPF. Non formale ma vivamente sentito è il mio ringra-
ziamento all’Istituto che ha ospitato questa iniziativa e alla professores-
sa Sanna che lo dirige, al professor Cacciatore che ha presieduto l’in-
contro e al professor Tessitore che questo incontro ha pensato, voluto
e realizzato. La riconoscenza nei confronti del professor Tessitore, che
ho il piacere di esternare qui, si compone, in modo non consueto e un
poco irrituale, di due parti, una pubblica, accademica, e una persona-
NOTE SU
FILOSOFIA E POLITICA NEL PENSIERO ITALIANO
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