questione al centro di queste pagine: le
prerogative dell’individuo nella sua «na-
tureza de homem» implicano una rifles-
sione sul senso della sua ragione libera e
operativa o sul suo essere «súdito» in una
«reflexão sobre o domínio […] sobre os
limites da propriedade», o, infine, nella
sua dimensione di uomo religioso cristia-
no nell’ambito di una «universalità» di
carattere morale (pp. 184-185). L’oltre-
passamento della «esfera do indivíduo»
per le esigenze di un vero e proprio «for-
malismo» giuridico segna l’evoluzione
della filosofia politica moderna, interessa-
ta a «un plano para a formação do homem
virtuoso» di carattere «sistematico», ri-
flesso dell’evoluzione della scienza mo-
derna e svolto in opposizione all’antica
cosmologia (p. 185). All’orizzonte dei
temi e dei problemi teorici che toccano la
questione dell’«autonomia do homem»
(p. 187), Guido riferisce, con acuto inter-
vento critico, la presenza di Vico, trattan-
do di «sabedoria civil» anche alla luce dei
contenuti della riforma pedagogica del
De
ratione
. Essa viene, così, opportunamente
richiamata al discorso sul metodo e sul-
l’esigenza di una nuova, aggiornata unifi-
cazione del sapere e delle scienze del-
l’uomo, dotati di
topica
e di
eloquenza
, in
antitesi al cartesianesimo del suo tempo e
al «formalismo da ciência moderna», al
centro anche delle pagine del
De antiquis-
sima
sulla ben nota «teoria do
verum-
factum
». Si tratta di riformare il discorso
di metafisica nel rifiuto di una «verdade
absoluta» (p. 188), introducendo alla ri-
flessione sull’essere razionale dell’uomo
che non contraddice la finitezza del suo
conoscere ma lo declina in funzione del
«mundo civil». Qui la ricostruzione di
Guido poggia su note pagine della
Sn44
dedicate all’ordine della storia che rivela,
contro il
destino
degli stoici e il
caso
degli
epicureisti, il «significado racional e […]
do progresso do entendimento humano»
(p. 189). A tutto ciò contribuisce, com’è
noto, l’introduzione dell’antica sapienza
poetica e della conoscenza mitologica op-
poste ai
concetti apriori
e al «formalismo»
delle idee chiare e distinte di cartesiana
memoria (p. 190). Ma soprattutto inter-
viene – e qui sta uno dei nuclei argomen-
tativi privilegiati in questa ricostruzione –
la teoria vichiana del
conatus
, quell’ener-
gia formativa e inesauribile, propria del-
l’essere finito dell’uomo che in esso può
riconoscere la vitalità delle «sementes da
razão e da sociabilidade» (p. 191). Tutto
ciò contribuisce a segnalare l’originalità
della filosofia di Vico rispetto a quei due
interlocutori diretti e indiretti, Grozio e
Spinoza, che l’A. discute, mostrando, pro-
prio in base alla teoria del conato «conser-
vata» nella
Scienza nuova
, il definitivo su-
peramento dell’opposizione tra «a
vontade do indivíduo e a exterioridade do
mundo social. […] A oposição […] su-
perada graças ao conato que conduz as
deliberações humanas, fazendo-as passar
do amor próprio para a sociabilidade,
[…] que ao satisfazer o interesse indivi-
dual promove e conserva o mundo das
nações» (p. 193). Al tema, in conclusione,
viene associata la questione della «provi-
dência» divina, sia pure rilevando nessuna
esplicita vicinanza al conato. Lo scopo è
di stabilire una relazione «entre a onto-
gênese e a filogênese» delle azioni umane
che, precedendo il noto modello hegelia-
no (p. 195), diventa, poi, per il critico del
«formalismo giuridico» moderno, il segno
del suo originale e attuale progetto di fon-
dazione delle scienze umane: «O projeto
de Vico para as ciências humanas é uma
contribuição que ainda está por ser
explorada; em que pese o anacronismo do
intento viconiano, a sua filosofia alimenta
o empenho na promoção da tarefa perene
das ciências e das artes, que é a huma-
nização do homem e a emancipação da
societade. Esta è a atualidade do pensa-
AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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