15. M
ÜLLER
-F
UNK
Wolfgang,
Kultur-
theorie: Einführung in Schlüsseltexte der
Kulturwissenschaften
, Tübingen, Francke,
2006.
Il volume rappresenta nelle intenzio-
ni dell’A. un «
Arbeitsbuch
rivolto sia al
principiante che all’esperto» (p. 12) in-
torno alle definizioni attuali e all’estensio-
ne possibile del concetto di cultura. Nel-
l’ampia introduzione, Müller-Funk si sof-
ferma in particolare sulle declinazione di
questo concetto tra ‘teoria’ e ‘scienza’, con
l’evidente intenzione di delimitarne più
rigorosamente la portata e insieme di rin-
novarne estensione e metodi, al fine di
includere tutte le forme e i ‘formati’ in cui
la cultura si incorpora nella società con-
temporanea. Il percorso storico volto a
illuminare la storia del concetto di cultura
include T.S. Eliot, Freud, Cassirer,
Simmel, Roland Barthes, Michel Foucault,
Pierre Bourdieu, e, in ordine non crono-
logico, anche un capitolo in cui Vico e
Herder sono presentati in una narrazione
unitaria, con il sottotitolo: «Dalla
Scienza
nuova della natura comune delle nazioni
alla filosofia della cultura nella critica
all’illuminismo» (pp. 66-92). Anche con-
siderando l’intento didattico, la trattazio-
ne di questi due autori e del nesso tra le
loro concezioni della cultura appare
insufficiente e alquanto deludente rispet-
to alle premesse teoriche.
[S. C.]
16. N
AGY
József,
L’interpretazione
vichiana di Dante
, in «Quaderni dante-
schi. Periodico della Società Dantesca
Ungherese» IV (2009) 1, pp. 155-180.
«È noto» – sostiene l’A. – «che l’ope-
ra di Vico è importante anche dal punto
di vista della contribuzione, da essa data,
alla modificazione in senso positivo della
posizione di Dante nel canone letterario»
(p. 155). Partendo da questo presup-
posto, Nagy ricorda gli scritti di Foscolo e
di Giambattista Corniani da Orzinovi su
Dante, insieme al parallelo su Dante e
Vico offerto da Jules Michelet. Sono altre-
sì ricordati in questo saggio – invero in
maniera confusa e senza che l’A. si soffer-
mi sui contenuti – i dibattiti italiani pre-
settecentesci su Dante, che videro per
protagonisti Giovanni Bertoldi da
Serravalle, Trissino, Bembo, Girolamo
Benivieni, e Roberto Castravilla.
In conclusione, L’A. riprende i conte-
nuti di uno scritto su Vico e Dante di
Massimo Verdicchio e gli studi di Paolo
Cristofolini sul Libro III della
Scienza
nuova
del 1744, quello appunto sulla
Discoverta del vero Omero
.
[A. Scogn.]
17. N
EMOIANU
Virgil,
Postmodernism
and Cultural Identities: Conflicts and
Coexistence,
Washington D. C., The
Catholic University of America P., 2010,
pp. 392.
Il libro di Virgil Nemoianu muove da
«una questione della massima importan-
za: la nostra attuale età ‘post-moderna’
offre una qualche possibilità di continui-
tà, stabilità e identità, oppure è il prologo
a una condizione in cui l’umanità diviene
infinitamente e eternamente ‘plastica’ e
orientata a una incessante modificazione
e reinvenzione?». Alla ricerca di elementi
di «resistenza all’interno del […] ciclone
che ci circonda» (p. 2), Nemoianu com-
pie alcune esplorazioni a ritroso nell’in-
treccio tra piano filosofico religioso e
politico nella definizione dell’identità
umana. Tra queste si colloca il capitolo
III su «Leibniz, Vico, and Alternative
AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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