PAOLO CRISTOFOLINI
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le e civile che il testo da noi esaminato denuncia con tanta asprezza.
L’opera del re e del suo ministro così viene sintetizzata, con efficacia ta-
citiana, da Colletta:
Tal era l’animo del re Carlo e del suo ministro: i benefizi del loro governo, poi-
ché mancavano la scienza e le dottrine, nascevano da istinto e da amore; sicco-
me i mali, dagli errori del tempo e dalla strettezza del loro intendimento. Era
Carlo ignorante, poco meno il Tanucci; entrambi, insufficienti ad anticipare la
futura civiltà, coltivavano la presente, e ne spandevano i doni e le regole. Oggi
tal re, tal ministro, posti a governare nazioni, le farebbero grandi o felici. E
però che la scienza amministrativa di allora era il catasto, essi l’ordinarono,
introducendovi molte parti di statistica universale
15
.
Non siamo dunque più alla
corrottella
che Vico denunciava, a così
poca distanza di tempo, nella
Pratica
. E aggiungiamo il fatto importan-
tissimo, che lo riguarda personalmente: con lettera ufficiale datata al 27
luglio 1735 Vico è nominato, ad esaudimento di istanza da lui presen-
tata al re, ‘Historiographo’ ufficiale del regno con un compenso rad-
doppiato rispetto a quello di cui già usufruiva come professore di reto-
rica all’università
16
. La sua posizione personale è dunque finalmente
sistemata, così come non manca, finalmente, un giusto riconoscimento
dei suoi meriti: sarà in questa sua veste di professore e di storico regio
che verrà a pronunciare, nel 1738, l’importante orazione (tutt’altro e
ben più che un ‘panegirico’) per le regali nozze di Carlo di Borbone con
Maria Amalia Walburga
17
.
15
P. C
OLLETTA
,
Storia del Reame di Napoli dal 1734 sino al 1825
, Firenze,
Tipografia del Progresso 1849, t. I, p. 45.
16
Si veda la lettera di Joseph Joachim de Montealegre in G. V
ICO
,
Epistole con
aggiunte le epistole dei suoi corrispondenti
, a cura di M. Sanna [da ora in poi
Epistole
],
Napoli, 1992, p. 180. Il breve ed importantissimo messaggio, redatto in lingua spagno-
la dal delegato del re, è la risposta favorevole a quello in cui Vico pregava Carlo di
Borbone di essere impiegato «nella carica di Vostro Istorico Regio» (
Epistole
, pp. 174-
176).
17
Cfr.
Oratio Ioh. Baptistae Vici latinae eloquentiae professoris et historici regii
, in
Varia
, pp. 206-231. Molto giustamente il curatore, G. G. Visconti, contesta (pp. 189-
190) l’opinione di Nicolini, che questa orazione sia puramente e semplicemente un
‘panegirico’, rilevandovi, al contrario, forti motivi di consonanza con le tesi della
Scienza nuova
intorno alle lingue.