GUSTAVO COSTA
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Ma torniamo alla filologia, che per Vico era soprattutto la critica
biblica d’oltralpe, promossa da Galiani con grande scandalo dei prelati
vicini alla Curia romana. La
Scienza nuova
dimostra che il filosofo si in-
teressò della critica sacra. Nella edizione del 1725 i «Critici Sacri» sono
menzionati in un contesto significativo, in cui la storia sacra viene pa-
ragonata alla storia profana
25
. Nella seconda e nella terza edizione
(rispettivamente 1730 e 1744) i critici sacri diventano «Critici Bibbici»,
ma la sostanza non cambia
26
. Forse è meno noto che Vico considerava
gli studiosi cattolici arretrati rispetto ai protestanti, perché questo con-
cetto è espresso in una lettera al gesuita Edouard de Vitry in termini
criptici, che a prima vista possono sembrare un elogio della Volgata:
Un ragionevol riposo della Chiesa Cattolica sopra l’antichità, e perpetuità, che
più che le altre vanta la version vulgata della Bibbia, ha fatto, che la Storia
delle Lingue Orientali fosse a’ Protestanti
27
.
In altri termini, la posizione privilegiata, attribuita alla Volgata dal
Concilio di Trento, ha avuto la conseguenza dannosa di scoraggiare i
cattolici dallo studio filologico dei testi biblici.
In diversi punti nevralgici del suo pensiero più maturo, Vico risulta
allineato con Galiani. Nel
Diritto universale
adotta la cronologia ebrai-
ca, e presenta Adamo come il progenitore del genere umano, come ave-
va fatto Galiani nelle
Theses
28
. Galiani e Vico non potevano fare altri-
menti dopo le traversie sofferte da un comune amico, Giacinto De Cri-
Gregory, Roma, 1979, p. 41 =
Opere
, vol. II, p. 1008, capov. 45), cfr. la nota di
Battistini, ivi, vol. II, p. 1783 e il mio
La Santa Sede di fronte a Locke
, in «Nouvelles de
la République des Lettres», 2003, 1-2, pp. 37-122.
25
Sn25
, p. 225 =
Opere
, vol. II, capov. 385, p. 1162.
26
Sn30
, pp. 220-221 =
Sn44
, p. 178 = O
pere
, vol. I, capov. 445, p. 613. Cfr. F. N
I
-
COLINI
,
Commento storico alla seconda Scienza nuova
, 2 voll., rist. anast. Roma, 1978,
vol. I, p. 182. Nicolini suggerisce dei nomi, ma, con la prudenza tipica del grande eru-
dito, avverte che gli esempi da lui offerti ne presuppongono «chissà quanti altri» (
ibid.
).
Gl’interpreti che lo hanno seguito, o non hanno fatto alcun nome (cfr. G. V
ICO
,
La
Scienza nuova e altri scritti
, a cura di N. Abbagnano, Torino, 1976, p. 422;
Opere
, II, p.
1589), o hanno dato una lista di nomi più stringata, ma (forse per esigenze di spazio)
apodittica (cfr. G. V
ICO
,
Opere
, a cura di P. Rossi, Milano,1959, p. 465) e pertanto fuor-
viante. Senza volerlo, i primi hanno incoraggiato il lettore a sorvolare, mentre i secon-
di hanno limitato enormemente il raggio delle conoscenze di Vico.
27
Epist.
, pp. 131-132.
28
G. V
ICO
,
Opere giuridiche
, cit., pp. 52-53.