MONSIGNOR CELESTINO GALIANI E G. B. VICO
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gli annosi problemi della Sacra Scrittura, Vico sceglieva il metodo filo-
logico di Simon e lo applicava alla storia profana, tenendosi alla larga
da quella sacra, che presentava troppi pericoli per uno studioso italia-
no. Il risultato è una «Nuova Arte Critica»
53
che costituisce la base della
Scienza nuova
, un coacervo di elementi eterogenei (religiosi e libertini)
che è parso affine all’opera empia di Mandeville
54
, e non poteva convin-
cere un coetaneo come Giannone, avvezzo a trattare i problemi della
critica sacra senza troppi mascheramenti, ma che ha affascinato e con-
tinua ad affascinare, nella sua ambiguità, generazioni di lettori italiani e
stranieri. Vico è un Sansone che finge di girare una macina che non è
sua, ma si serve di una filologia e di una filosofia, entrambe vietate, per
effettuare nel campo della storia profana un capovolgimento analogo a
quello subito dalla storia sacra.
Se Galiani fu per Vico una sorta di spirito fraterno sul piano degli
studi ecclesiastici, si può anche dire che lo fu sul piano della filosofia e
della scienza? Non esito a rispondere in senso affermativo. Per la filo-
sofia, Galiani fu un promotore del pensiero moderno (francese, inglese
e tedesco), compreso quello lockiano, che stimolò la riflessione vichia-
na sulla mentalità primitiva. Per quanto riguarda il campo scientifico, è
stato appurato che il «disinteresse vichiano per la scienza è in realtà una
leggenda, da appaiarsi all’altra per cui Vico avrebbe teorizzato la man-
canza di validità della ricerca scientifica in generale»
55
. Il pensiero
vichiano non può essere inteso nella sua autentica fisonomia, se non si
tiene conto del fatto che nasce dalla polemica culturale intorno alla
scienza, allora strettamente legata agli studi biblici, come risulta dalla
cerchia di Isaac Newton
56
, al quale Francesco Bianchini fece il nome di
Galiani nel 1713
57
. Vico insiste sulla validità della matematica e della
meccanica: una matematica, che non aspira alla «riduzione della natu-
53
Sn25
, p. 7 =
Opere
, vol. II, p. 1033. Cfr.
Sn30
, p. 10 =
Sn44
, p. 6 =
Opere
, vol. I,
capov. 7, p. 419.
54
Cfr. il mio
Alle origini del pensiero economico-sociale moderno: la Congregazione
dell’Indice e Bernard Mandeville
, in «Nouvelles de la Republique des Lettres» 2008, 1,
p. 61.
55
N. B
ADALONI
,
Una polemica scientifica ai primi del ’700 ed uno sconosciuto ‘pare-
re’ del Vico
, in
Inquietudini e fermenti di libertà nel Rinascimento italiano
, Pisa, 2004,
p. 405.
56
F. E. M
ANUEL
,
Isaac Newton, Historian
, Cambridge (Mass.), 1963, pp. 139-165.
57
Cfr. il mio
Documenti per una storia dei rapporti anglo-romani nel Settecento
, in
Saggi e ricerche sul Settecento
, Napoli, 1968, pp. 436-439.
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