DI VICO E DI ALTRI STORICISTI ‘PRECURSORI’
DELL’ANTI-ILLUMINISMO «FRANCO-KANTIANO»
Questo mio scritto, in alcune parti fortemente polemico, è nato da
una intenzione polemica, e potrebbe, può apparire divagante rispetto
alla linea, come dire, classica del nostro «Bollettino». Non lo credo. La
ragione di questa fiducia sta nella costatazione che, per quanto possa
sembrare assurdo, ancora in storiografia alloggiano concezioni catego-
riali, che si compiacciono di ricorrere a presunti criteri scientifici, del
tipo del «precorrimento», in direzione positiva o negativa, ossia di anti-
cipazione del bene o del male di questa o quella idea, manifestazione
culturale, movimento politico e simili. E si sa che Vico è stato, molto a
lungo, un conclamato campione di simili elucubrazioni pseudo storio-
grafiche, addirittura aggiornate, proprio con riferimento a Vico non
solo «precursore» ma «pioniere», in modo da ampliare la sfera delle
sue ipotizzate, inventate anticipazioni quasi di tutto ciò che gli è segui-
to nella storia degli uomini, da trecento anni in qua. In questo scritto si
esamina una di queste «invenzioni» dottrinali, davvero insopportabili
per pochezza di idee e di nozioni. Per di più il libro che prendo in
esame tocca due epoche storiche e concezioni filosofiche (e non solo
filosofiche), l’illuminismo e lo storicismo, che, come si sa, sono tra le
più ricorrenti e rilevanti nella storia delle interpretazioni di Vico. Mi è
parso perciò opportuno profittare della polemica e dell’indicazione dei
guasti provocati dal ricorso alle ipotesi, antistoriche, dei precorrimenti
per esprimere qualche idea su ciò che ritengo vada inteso per storici-
smo in senso rigoroso e senza trascurare le «dimensioni» di questo
autentico proteo della filosofia moderna e contemporanea, che investe
ambiti rilevanti dei saperi positivi, dalla storia alla filosofia, dalla reli-
gione alla teologia, alla politica. E farlo non senza suggerire una idea
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