NOTE SU
TRA RELIGIONE E PRUDENZA
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Non è facile recensire i volumi di Enrico Nuzzo sia perché ci si trova
davanti ad uno degli interpreti attuali più esperti e originali del pensie-
ro di Vico, sia perché ci si deve confrontare con quella sua peculiare
capacità di svolgere i propri discorsi secondo un ritmo e un procedere
complesso e articolato, fatto di percorsi e di livelli di argomentazione
differenziati, che si sovrappongono da un lato per avvicinare il lettore
alla trama principale, dall’altro per allontanarlo tracciando altri itinera-
ri, i quali sovente si trasformano in ulteriori capitoli di una riflessione
(meglio sarebbe dire di un laboratorio) sempre aperta e proficuamente
in fieri
. Tali elementi riflettono, d’altronde, la densità delle questioni
che vengono affrontate, dove, per esempio, il piano vichiano della
responsabilità del soggetto dell’agire morale viene posto in relazione
con le questioni della rappresentazione e del giudizio a secondo che
abbiano a che fare con «la storia del sapere», con la «storia della giusti-
zia», con la «storia dei costumi», con la «storia dei prodotti delle facol-
tà immaginative». Questioni che definiscono appunto l’intricato qua-
dro dei temi e dei problemi affrontati nell’interrogare il pensiero
vichiano, all’interno del quale si avverte costantemente la preoccupa-
zione ‘politica’ che anima il discorso di Nuzzo, il senso per quelle pro-
blematiche che, agitandosi nella storia, vincolano la filosofia a radicare
il pensiero nella dimensione della vita, della prassi, dell’eticità.
Questa nuova raccolta di saggi, intitolata
Tra ragione e prudenza. La
‘filosofia pratica’ di Giambattista Vico
, costituisce, dunque, un’altra
tappa del lungo viaggio che l’A. ha intrapreso intorno a Vico e al vichi-
smo e ad una serie complessa di percorsi e di suggestioni che ad essi si
collegano. Un viaggio cominciato con la monografia edita da Vallecchi
nel 1974, testo prezioso che ha contribuito a diffondere un’interpreta-
zione innovativa del pensiero vichiano. E al filosofo della
Scienza nuova
Nuzzo è rimasto fedele nel corso di questi anni, problematizzando e
raffinando la sua lettura fino a diventarne tra i più esperti conoscitori,
attento tanto al piano più strettamente filologico quanto a quello erme-
neutico. Del pensiero vichiano questo volume vuole indagare il nesso
tra religione e prudenza nella costituzione della filosofia pratica, met-
tendo così al centro del proprio interesse un motivo cruciale, vale a dire
la dimensione ‘umanologica’ e ‘storico-antropologica’ come il luogo in
cui è possibile cogliere la genesi politica e le forme del mondo umano.
In questo senso solo in parte le analisi di Nuzzo si avvicinano a quelle
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