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ILOSOFIA E
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RANCESCO
M
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AGANO E
G
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D
OMENICO
R
OMAGNOSI
*
Fin dalle prime pagine dell’importante volume di Carla De Pascale si
evince che siamo di fronte a una scelta originale ed efficace. Come sot-
tolinea la stessa A., Pagano e Romagnosi rappresentano «una sorta di
passaggio del testimone non solo da una parte all’altra dell’Italia, ma an-
che da una generazione all’altra o meglio da una fase storico-politica alla
successiva» (p. 11). Alla luce di alcuni problemi costituzionali odierni,
che possono essere riesaminati sulla base dello studio effettuato dalla
De Pascale, mi soffermerò in particolare sui contributi in materia dei
due autori e su alcuni spunti relativi al loro contesto di formazione e al
loro destino.
L’argomento, infatti, è di grande attualità nell’ambito dell’ingegne-
ria costituzionale e in particolare del modo di rappresentare la volontà
popolare. Nell’Europa continentale, come è noto, i due sistemi, quello
plebiscitario e quello rappresentativo, sono sottoposti a un’analisi criti-
ca e da circa alcuni decenni si verifica una riflessione sul tradizionale
sistema rappresentativo-parlamentare, con la prospettiva dell’elezione
diretta del capo del governo.
I due protagonisti del volume della De Pascale sono di respiro euro-
peo: ambedue giuristi di formazione, sono eclettici nella loro produzio-
ne e hanno un profondo radicamento nella cultura giuspolitica delle
* I contributi presentati in questa sezione riproducono gli interventi tenuti in occa-
sione della presentazione del volume di C
ARLA
D
E
P
ASCALE
,
Filosofia e politica fra Sette
e Ottocento. Francesco Mario Pagano e Gian Domenico Romagnosi
(Studi vichiani, 46),
Napoli, Guida, 2007, pp. 212, svoltasi a Napoli nella sede dell’Istituto per la Storia del
Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno del CNR, il 10 gennaio 2010.