NOTE SU
FILOSOFIA E POLITICA NEL PENSIERO ITALIANO
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sullo sforzo del pensiero italiano di tardo Settecento a elaborare una
filosofia civile
fondata su una nuova concezione della storia che coniu-
ga il progresso dell’uomo con la necessaria sistemazione scientifica del
sapere giuridico in base a rinnovate definizioni di
costituzione
e
diritto
(dell’uomo e del cittadino, del funzionario pubblico, del popolo o della
nazione).
Per il filosofo di Brienza la proposta interpretativa è certo quella
annunciata nella
Introduzione
: individuare una linea di continuità tra i
contenuti dei
Saggi politici
e l’esperienza del costituzionalismo del 1799
che risulta, com’è noto, nettamente distinta da quella cuochiana. Sia in
Pagano che in Romagnosi è vivissima l’esigenza di configurazione del
moderno intorno alla ricognizione di un ‘nuovo ordine’ che possa far
da base alla nuova costituzione: una
nuova scienza
, insomma, per una
nuova costituzione
. Per il primo vale il modello francese a sostegno
della perseguita tutela costituzionale dei diritti individuali di cui sono
portatori anche i soggetti collettivi,
in primis
il popolo, titolare del pote-
re costituente, giudice della necessità di modificare la forma di gover-
no, nonostante l’esercizio del diritto di resistenza, esercitato gradual-
mente. Con l’istituto dell’«eforato» (corrispondente, sia pure nella dif-
ferenza, al romagnosiano «protettorato») emergono la
censura
e la
volontà di incrementare un’aggiornata pedagogia politica contro la cor-
ruzione dei
costumi
. In Romagnosi è fondamentale
exemplum
la monar-
chia costituzionale con al centro la moderna concezione giuspubblici-
stica che ne favorì il passaggio a posizioni repubblicane. Dell’autore
della
Genesi del diritto penale
viene presentata la ricca personalità di
teorico e storico del diritto che all’attività di studioso affiancò un’inten-
sa attività politica, come documenta, soprattutto, il citato scritto del
1815
Della costituzione di una monarchia rappresentativa
. A tale impe-
gno sono, poi, collegati gli interventi di pubblicista per il «Concilia-
tore», la «Biblioteca Italiana», gli «Annali Universali di Statistica» che
ospitano anche interventi e studi di Melchiorre Gioia e Giuseppe Fer-
rari, allievi di Romagnosi. Su
Gioia e Pagano, ovvero la Repubblica tra
Lumi e Rivoluzione
, la De Pascale era intervenuta nella rivista di
«Filosofia politica» del 1998, esaminando l’immediata valenza politica
dell’idea di repubblica a partire dal famoso saggio su
Quale dei gover-
ni liberi meglio convenga alla felicità d’Italia
(1798).
Di Romagnosi la ricerca ha ricostruito tutti i passaggi teorici e lo
sfondo storico della strutturazione di una nuova unità statale, finalizza-
ta a svolgere il suo ruolo regolatore contro ogni forma di assolutismo