ra filosoficamente fecondo dell’opera del filosofo napoletano nell’epo-
ca della contemporaneità post-metafisica e decostruttiva: la possibilità
di ritrovare sempre di nuovo sfere di senso e luoghi delle differenze che
costituiscono l’essenza non immobile e non eterna dell’umano e delle
sue complesse e molteplici forme di vita.
Un più maturo e, al tempo stesso, originalmente creativo, punto di
interpretazione dell’opera vichiana Gessa lo raggiunge nella introduzio-
ne e nel saggio contenuti nel volume – curato da lei con i colleghi napo-
letani – sul sapere poetico e gli universali fantastici
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. Com’è facile capi-
re dal titolo del convegno, il tema di fondo resta quello della centralità
della sapienza poetica non solo come chiave di accesso privilegiata alla
Scienza nuova
, ma anche come tema che può offrire nuovi spunti alla
riflessione filosofica contemporanea su fantasia, memoria, immaginazio-
ne, capacità creative degli stessi processi gnoseologici. Il discorso vichia-
no sul sapere poetico se, da una parte, ripropone la plausibilità di una
connessione significativa tra poesia e filosofia, dall’altra mette in campo
la prospettiva di una razionalità più estesa ed inclusiva che non si limiti
alla critica, anzi la oltrepassi con un movimento a un tempo arcaico e
prospettico, giacché si tratta di risalire ad una mente fin dall’inizio
incapsulata (un altro termine che piaceva molto a Gessa) e rintuzzata nel
corpo sensibile e in grado per questo di superare i vincoli della ragione
calcolante. La
discoverta del vero Omero
diventa, in questa prospettiva,
non soltanto una fondata ipotesi filologica e storico-antropologica, ma
soprattutto l’
incipit
della teoria degli universali fantastici. L’Omero
poeta è l’universale fantastico che sta a sintetizzare e a rappresentare la
creatività della poesia e del linguaggio della prima umanità.
Ma dietro le pur corrette ricostruzioni e interpretazioni dei testi, ciò
che si scorge con chiarezza è la intenzionalità teoretica, sempre riaffio-
rante, con la quale Gessa riprende il problema dell’universalismo. Il
Vico ‘aristotelico’ sul quale la studiosa sarda insiste volutamente è quel-
lo che teorizza la plausibilità di un universale poetico che si differenzia
dall’universale filosofico.
Nel saggio che appare anch’esso nel volume del 2004 Gessa appro-
fondisce la questione degli universali fantastici in dialogo e in confron-
GIUSEPPE CACCIATORE
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Il sapere poetico e gli universali fantastici. La presenza di Vico nella riflessione filo-
sofica contemporanea
, a cura di G. Cacciatore-V. Gessa Kurotschka-E. Nuzzo-M.
Sanna, Napoli, 2004. Il volume raccoglie gli atti del convegno dallo stesso titolo svol-
tosi a Napoli nel 2002.
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