voluntarium», interpretata da Vico nella direzione del «natural como
derecho humano». A tale esito guarda Navarro, esperto della letteratu-
ra spagnola, ricordando, in particolare, note tesi di Ortega e Sevilla sulle
intersezioni di
storia
e
natura
che rende in Vico la legge di natura non
astratta né innata. Essa è, invece, identificabile con la legge della storia,
non priva di un senso totalizzante proprio di una
scienza nuova
quale
teologia ripensata nel suo definirsi
civile
e
ragionata
49
. La stessa storia
dell’umana natura è quella di una
natura lapsa
che, per tale sua depoten-
ziata origine, non può accogliere la definizione di
historia magistra vitae
,
ma ricorrere all’indicazionea definizione ciceroniana (
testis temporum
),
testigo del tiempo humano, no del eterno; un tiempio que comienza precisa-
mente con la caída (el pecado original) […] tiene una lógica interna […] como
ocurre con el
Diritto Universale
, que tiene en Dios su único principio y finse
cerrará en el circulo cuando, por el orden, por el restablecimiento de ese orden
eterno en que vendrán a dar el natural y el civil […]». Il che contribuisce ad
alimentare una propensione ineludibile alla virtù o almeno a una sua remini-
scenza con una serie di tracce di redenzione possibile della storia umana per
la «siempre activa
ope Divinae Gratiae et Divinae Providentiae
50
.
In determinate circostanze la legislazione impone una via suppleti-
va alla coscienza morale per la quale la Divina Provvidenza riorienta i
fatti umani, trasformando ferocia, avarizia e ambizione in virtù del-
l’umana felicità. Si tratta, tuttavia di una legislazione che dev’essere
introdotta da pensatori dotati di «prudencia social», contrassegno di
quei «filosofi politici», opposti ai «solitari», siano essi stoici o epicurei,
consapevoli del mondo delle umane passioni. La polemica induce a
cogliere il corso delle idee e dei fatti, partendo dai «prolegómenos de
la historia humana», secondo i momenti ideali dello sviluppo storico
prospettati nel
De constantia
, trattando della «historia originaria del
derecho de gentes», del passaggio dall’età oscura a quella eroica.
Centrale in essa è l’«interpretación de las fábulas y locuciones poéti-
cas», integrata dai processi di costituzione del «verosimile» e del «senso
comune» sui quali Navarro insiste, sottolineando le innovazioni di un
discorso già maturo nel
De ratione
51
.
SULLA TRADUZIONE SPAGNOLA DEL
DIRITTO UNIVERSALE
101
49
Ivi, pp. 112, 120, 249, 250.
50
Ivi, pp. 255-256.
51
Ivi, pp. 138, 146, 150 sgg.