V
ALERIA
G
IANNANTONIO
,
Oltre Vico. L’identità del passato a Napoli e Milano
tra ’700 e ’800
, Lanciano, Carabba, 2009, pp. 307.
L’esigenza di raccogliere insieme gli studi che compongono questo volume
– alcuni dei quali già precedentemente pubblicati in Atti di convegni e riviste
– nasce, come spiega l’A., dalla necessità di riconsiderare il fenomeno del
vichismo meridionale e lombardo-piemontese della fine del Settecento e dei
primi decenni dell’Ottocento, «alla luce di una più obiettiva e congrua siste-
mazione critica del pensiero di Vico» (p. 5). C’è subito da dire che se questo
libro di Valeria Giannantonio ha il pregio indiscusso di affrontare temi etero-
genei (sebbene non sempre ben saldati tra loro, il che ne rende spesso poco
fluida e faticosa la lettura), e di offrire una serie di notizie molto interessanti
riguardo le tematiche prese in considerazione, va anche contemplato il forte
limite che ci sembra sottendere ad esso. Lo studioso che si accinge a leggere il
volume ha difatti da subito la sensazione che l’A. abbia quasi timore di rende-
re esplicita la propria posizione critica ed interpretativa, visto che nella tratta-
zione di ogni argomento si appoggia sempre ed esclusivamente ad una lettera-
tura secondaria – di certo vasta, sebbene in molti casi non sempre molto
aggiornata – che dovrebbe invece trovare il suo giusto posto nelle note in calce
al testo. Offrire un pensiero ed una posizione critica che non sono i propri
credo sia limitativo per l’autore di uno studio interpretativo, oltre che una
delusione per chi si accinge a leggerlo nella speranza di potere cogliere in esso
una posizione critica autonoma e nuova, e non una raccolta – seppure ben
fatta – di quanto già detto da altri. L’eterogeneità argomentativa di questo stu-
dio è invece, come dicevo poc’anzi, uno dei suoi pregi migliori, visto che in
esso l’A. affronta tutta una serie di tematiche e problematiche molto vaste, cer-
cando di esaminarle alla luce del ‘fenomeno’ del vichismo meridionale e lom-
bardo-piemontese, e tentando pertanto di offrire una risposta all’interrogativo
di cosa significhi il concetto di ‘eredità vichiana’ nella Napoli del secondo
Settecento, come pure nella Milano e nella Torino della prima metà del seco-
lo successivo. I temi più propriamente ‘vichiani’ di questa indagine occupano
la prima parte del volume, cui segue poi una serie di saggi di più vario argo-
mento, nei quali l’assunto vichiano è comunque spesso presente sebbene non
sempre in maniera direttamente esplicita.
L’‘eredità vichiana’ (
L’eredità di Giambattista Vico
, pp. 13-35) è per Gian-
nantonio il segno palese di un panorama culturale ancora sospeso tra tradizio-
ne antica e spinta verso il moderno, il che produce una sorta di apparentamen-
to del pensiero del filosofo napoletano con certa tipologia dell’Illuminismo ita-
liano. È comunque ed ovviamente soprattutto Napoli a raccogliere i frutti