«Cuadernos sobre Vico» XXI-XXII (2008), pp. 367.
I «Cuadernos sobre Vico» comprendono sei grandi sezioni. La prima,
«Estudios viquianos», raccoglie saggi sulle grandi tematiche e sui molteplici e
interrelati nuclei concettuali del pensiero vichiano aprendo brecce anche sulla
questione della fortuna di Vico in ambito europeo. In questo numero si segna-
lano importanti contributi che mettono a fuoco la portata socio-politica della
filosofia di Vico (Alonso Rocafort, Cacciatore, Navarro Gómez, Zanetti), l’in-
terconnessione di retorica e diritto (D’Acunto) e gli sviluppi dell’eredità
vichiana in alcuni autori e scuole di pensiero del XIX e del XX secolo (Badillo
O’Farrell, Tessitore). La seconda sezione, «Estudios sobre Vico y la cultura
hispánica», investiga i risultati degli ultimi decenni di studi vichiani in Spagna
(il resoconto di Pastor Pérez sui primi venti numeri dei «Cuadernos», la recen-
sione di Tessitore ad un recente libro di José M. Sevilla) e dà spazio anche ad
uno studio specifico su Gracián e Vico (Patella). La terza sezione, «Estudios
generales de ámbito viquiano» prevede un approfondimento del pensiero di
autori che hanno esplorato l’opera di Vico e i cui lavori sono stati alimentati e
arricchiti dai fecondi risultati della riflessione vichiana (il saggio di Barceló su
Grassi, quello di García Guitián su Berlin). La quarta sezione raccoglie inve-
ce «Communicaciones» su figure e problemi storico-filosofici dell’età medie-
vale, moderna e contemporanea, «Estudios bibliográficos» dettagliati ed esau-
rienti su recenti saggi vichiani, e «Reseñas» su altri libri e su pubblicazioni
periodiche su Vico. Chiudono il volume le sezioni «Información bibliográfica»
e «Biblioteca». In questa recensione ci occuperemo delle prime tre sezioni, e
in particolare dei saggi che vertono su o chiamano in causa il pensiero e l’ope-
ra del filosofo napoletano.
Seguendo la coerente partizione della rivista, ci soffermiamo dunque sulla
prima, nutrita, sezione di questo numero. Si comincia con un saggio di Víctor
Alonso Rocafort,
Giambattista Vico: mimbres para una ciudadanía retórica y
democrática
(pp. 15-39), in cui viene indagato il nesso tra retorica democrati-
ca e cittadinanza politica. L’A. fornisce in primo luogo una interessante lettu-
ra dell’opposizione tra Vico e Cartesio in termini politici. Secondo Alonso
Rocafort, il modello cartesiano di una soggettività forte, di un soggetto coeren-
te, razionale, libero da passioni e che beneficia di un accesso privilegiato alla
verità, ha favorito il formarsi dei moderni modelli di cittadinanza nazionali e
capitalisti, costruiti sulla base di una concezione forte e statica dell’identità,
che tuttavia fa contrasto con la palese diversità e con la complessità inestrica-
bile del mondo umano. L’opera di Vico, invece, attraverso la retorica quale via
che rivela l’uomo come insieme di corpo, mente e animo, riconosce la varietà
di voci che parlano nell’uomo stesso (prudenza, senso comune, fantasia, ragio-
ne). In altri termini il pensatore napoletano scopre nella retorica classica la
capacità di armonizzare le diverse componenti del cittadino, quali l’immagina-
RECENSIONI
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