dine di idee’ mostrate in due forme di
espressione linguistica: la parola mitica,
originaria, gestuale e violenta – rappre-
sentata dal gigante – e il discorso retorico
di Ulisse, anch’esso tuttavia accompagna-
to da violenza» (p. 83); un discorso che
presenta quelle tracce di ironia, che per
Vico appartiene al tempo della riflessio-
ne. Dunque nell’incontro descritto da
Omero la lotta di Ulisse «contro le poten-
ze mitiche primitive è segnata da una rot-
tura con il mondo espressivo di una men-
talità arcaica che non vede un intervallo o
una distanza tra il nome e la cosa» (p. 84).
Polifemo è vittima della sua incapacità di
uscir fuori da una dimensione esclusiva-
mente corporea, e non può che soccom-
bere davanti all’astuzia che si nutre di un
nuovo rapporto con la vita civile. Va per-
ciò sottolineata la parola come «forza
attiva, dinamica e liberatrice che opera
nel tempo imprimendo il suo carattere di
valore e di norma» (p. 86), nonché il rap-
porto tra poesia a prosa come forme lega-
te alla
praxis
. In questo senso l’A. accen-
na al rapporto con Hegel, chiarendo però
che l’obbiettivo del filosofo tedesco era di
cercare nella storia gli elementi che aves-
sero una relazione immediata con
l’Assoluto, laddove per Vico si tratta di
andare alle radici rintracciabili o immagi-
nabili di un processo che rivela progressi-
vamente la coscienza umana.
[A. S.]
19. S
ÁNCHEZ
E
SPILLAQUE
Jessica,
Ernesto
Grassi y la filosofia del umanismo
, Sevilla,
Fénix Editora, 2010;
El problema históri-
co-filosófico del umanismo retórico rena-
centista
, Sevilla, Fénix Editora, 2009.
Usciti in rapida successione i due libri
rappresentano momenti distinti dell’uni-
tario progetto dell’A. di rivisitare il com-
plesso fenomeno – artistico-letterario,
scientifico-filosofico e storico-culturale –
rappresentato dal Rinascimento alla luce
della tesi di Ernesto Grassi della natura
essenzialmente filosofica dell’‘umanesimo
retorico’ e della sua attualità per quanti
cercano risposte adeguate non solo alla
crisi delle discipline umanistiche bensì
alla più generale condizione problematica
della società contemporanea dominata
dalla ‘ragione tecnologica’. In questa pro-
spettiva l’A. si confronta criticamente con
il dibattito storiografico e le interpretazioni
filosofiche del Rinascimento, fortemente
segnate dalla contrapposizione tra conti-
nuità e rottura, sottolineando i limiti di un
approccio meramente letterario all’uma-
nesimo retorico rinascimentale che,
secondo l’A. rappresenta un modello di
pensiero ‘integrale’ in grado superare il
razionalismo astratto e la distinzione tra
scienze positive e
studia humatitatis
. La
proposta filosofica dell’A., abbozzata
nello studio metodologico e storiografico
sul Rinascimento, si precisa ulteriormente
nel denso saggio dedicato ad Ernesto
Grassi e la filosofia dell’umanesimo; in
particolare sul contesto storico e specula-
tivo dell’intreccio del problema sulle ori-
gini del pensiero moderno, che Grassi
indica non in Cartesio e nel problema del
fondamento della conoscenza bensì nel
problema della parola. La riabilitazione
dell’umanesimo retorico rinascimentale
nell’opera grassiana viene ricostruito dal-
l’A., nel primo capitolo, a partire dai
primi scritti degli anni Venti e Trenta del
Novecento animati dall’esigenza di unire
teoria e
praxis
e in costante dialogo con il
dibattito filosofico europeo. Dopo il tra-
sferimento nel 1928 a Friburgo, in parti-
colare, in Grassi si manifesta chiara l’esi-
genza di un ripensamento dei fondamenti
del filosofare alla luce della critica heidig-
geriana della tradizione metafisica occi-
dentale e della rivendicazione della premi-
AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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