RAFFAELE CARBONE
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tale questione ampie parti della
Scienza nuova
sviluppando idee che
sono state solo abbozzate o intuite dall’Oratoriano. Il filosofo napole-
tano, infatti, coglie la forza sintetizzante e astrattiva delle parole pro-
prio come Malebranche, e quando propone esempi per chiarire la sua
tesi attinge ancora alla sfera delle passioni, quella dimensione che aveva
dato all’Oratoriano l’opportunità di esprimere qualche interessante
considerazione sul linguaggio.
Da tutto ciò – scrive Vico – sembra essersi dimostrato la locuzion poetica esser
nata per necessità di natura umana prima della prosaica; come per necessità di
natura umana nacquero, esse favole, universali fantastici, prima degli univer-
sali ragionati o sieno filosofici, i quali nacquero per mezzo di essi parlari pro-
saici. Perocché, essendo i poeti, innanzi, andati a formare la favella poetica con
la composizione dell’idee particolari (come si è appieno qui dimostrato), da
essa vennero poi i popoli a formare i parlari da prosa col contrarre in ciasche-
duna voce, come in un genere, le parti ch’aveva composte la favella poetica; e
di quella frase poetica, per essemplo: ‘mi bolle il sangue nel cuore’ (ch’è par-
lare per proprietà naturale, eterno ed universale a tutto il genere umano), del
sangue, del ribollimento e del cuore fecero una sole voce, com’un genere, che
da’ greci fu detto
stoémacov
, da’ latini ‘
ira
’
,
dagl’italiani ‘collera’
11
.
Il nesso tra parole ed elementi e disposizioni corporei, evocato in
questo esempio, era stato messo in luce da Vico in un precedente passo
della sezione seconda della
Scienza nuova
del 1744, dove egli rileva che
essendo la mente umana incline attraverso i sensi a proiettarsi natural-
mente fuori dal corpo e a intendere se stessa per mezzo della riflessio-
ne con molta difficoltà, in tutte le lingue «[…] i vocaboli sono traspor-
tati da’ corpi e dalle proprietà de’ corpi a significare le cose della mente
e dell’animo»
12
.
Vico espone una teoria dell’origine delle parole per contrazione di
matrice platonica, che peraltro convive con la dottrina stoica che spie-
ga il costituirsi dei nomi a partire da monosillabi originari
13
.
C
ASSIRER
,
Filosofia delle forme simboliche. Il linguaggio
[
Philosophie der symbolischen
Formen. 1 Die Sprache
, Frankfurt a. M., 1998], tr. it. Milano, 2004 p. 106).
11
G.V
ICO
,
Scienza nuova
1744 (d’ora in poi
Sn44
), § 460, in I
D
.,
Opere
, 2 voll. a
cura di A. Battistini, Milano, 2007
4
,vol. I, pp. 621-622.
12
Ivi, §§ 236-237, pp. 518-519. Sull’origine corporea del linguaggio e sul rapporto
tra lingue e natura cfr. V. V
ITIELLO
,
Vico. Storia, linguaggio, natura
, Roma, 2008, pp.
56-58.
13
Sn44
, §§ 251 e 452, cit., pp. 518 e 619. Si consideri, nel § 452, il richiamo alla
Scienza nuova prima
: « Per tutte queste origini è da intendersi che i nomi dovettero