GENESI E DECADENZA DEL LINGUAGGIO
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tracce, ma dà spazio piuttosto alla funzionalità sociale di questi nessi, e
dunque ai legami tra segni e cose stabiliti per convenzione, prodotto di
precise scelte degli uomini. Questo tipo di legami tra certe idee e deter-
minati suoni e caratteri, che le comunità umane fissano e normalizzano
per poter sopravvivere – connessioni deboli, secondo Malebranche, e
inoltre differenti da un popolo all’altro – è condizionato dalla volontà
e dai desideri transitori degli uomini perché
… non si tratta di un legame assolutamente necessario per vivere, ma necessa-
rio solo per vivere come uomini che devono formare insieme una società ragio-
nevole
25
.
Tale finalità sociale conserva nondimeno un’origine metaempirica e
metasociale:
… Dio, avendoci creati per vivere in società con gli altri uomini, ci ha fornito
di un’inclinazione verso tutto ciò che è capace di legarci con loro, e non ci è
possibile vincerla da soli
26
.
Su questo punto, vale a dire sull’idea che sussiste un principio
metaumano che istituisce la socievolezza e la possibilità della vita asso-
ciata degli uomini, Malebranche e Vico trovano un ulteriore terreno
d’intesa. Eloquenti a riguardo sono due luoghi della
Scienza nuova
prima
. Nel primo Vico chiarisce che un senso umano condiviso è la
condizione ineludibile del fatto che gli uomini possano «in una umana
società convenire»
27
. Nel secondo spiega che
tale divina architetta [la provvidenza] ha mandato fuori il mondo delle nazio-
ni con la regola della sapienza volgare, la quale è un senso comune di ciascun
popolo o nazione, che regola la nostra vita socievole in tutte le nostre umane
azioni così, che facciano acconcezza in ciò che ne sentono comunemente tutti
di quel popolo o nazione
28
.
pour vivre comme des hommes qui doivent former entre eux une société raisonnable»
(
RV
, II, I, V, § I,
OC
I, 217;
Œuvres
, p. 161; tr. it. cit., p. 153).
26
«[…] Dieu nous ayant faits pour être en societé avec les autres hommes, il nous
a donné une inclination pour tout ce qui est capable de nous lier avec eux, laquelle
nous ne pouvons vaincre par nous-mêmes» (
ibid.
, II, III, IV,
OC
I, 357;
Œuvres
, p. 273;
tr. it. cit., p. 259).
27
Sn25
, § 45, cit., p. 1008.
28
Ivi, § 46, p. 1009.
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