GENESI E DECADENZA DEL LINGUAGGIO
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Chiariti, per quanto è possibile, questi punti, occorre ora prendere in
esame il pensiero di Malebranche sul nesso tra linguaggio e società.
Quel che potrebbe sorprendere, se si confrontano i testi del pensatore
francese con i grandi lavori vichiani, è che l’Oratoriano sembra ben
poco incuriosito dal problema della genesi delle lingue e delle forme lin-
guistiche e piuttosto incline – soprattutto nelle opere posteriori alle
Recherche de la vérité
– a diagnosticare una decadenza delle pratiche lin-
guistiche nella società del suo tempo. Se Vico, che pure è consapevole
della barbarie in cui sempre possono impantanarsi linguaggi, costumi e
culture, si interroga sul sorgere del significato, sul processo attraverso
cui un suono giunge a significare qualcosa che è altro da esso, Male-
branche invece constata e analizza la perversione degli usi linguistici e lo
svuotamento semantico delle parole per cui i suoni significanti su cui gli
uomini un tempo si sono accordati per comunicare non svolgono più la
loro autentica funzione che, come si vedrà, dovrebbe consistere, per
l’Oratoriano, nello stabilire un ponte tra la nostra mente e la sfera delle
verità teoretiche e morali contenute nella Ragione divina.
Nella Prefazione agli
Éclaircissements
sulla
Recherche de la vérité
Malebranche ripete che gli uomini sono fatti per vivere in società, ma
precisa che per conservare una società non è sufficiente parlare una
stessa lingua, bensì occorre anche far uso di uno stesso linguaggio: in
poche parole, bisogna pensare gli uni come gli altri, vivere secondo le
opinioni comuni così come si impara ad agire imitando i modi di fare
degli altri
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. In realtà gli
Éclaircissements
dichiarano guerra ai cattivi usi
del linguaggio, ai termini vaghi e generali e a tutti quei discorsi che
seducono l’immaginazione. Il passo che segue mette ben in luce i toni,
il bersaglio e le prospettive della lucida analisi malebranchiana dell’uso
delle parole nella vita associata.
Ci si è abituati ad accontentarsi di belle parole e ad accontentarne gli altri
[
L’on est accoutumé à se payer des mots, et à en payer les autres
]. Tutte le paro-
monde: & c’est le merveilleux de la Providence [Gli uomini infatti, sempre per opera delle
leggi generali di cui Dio si serve per governare il mondo, sono congiunti e legati tra loro
con lo spirito, oltre che con il corpo: in questo è l’aspetto meraviglioso della Provvidenza]»
[I
D
.,
Colloqui sulla metafisica
(
Entretiens sur la métaphysique et sur la religion
, XII, § IX,
OC
XII, 288;
Œuvres
, II, p. 906), a cura di R. Crippa, Bologna, 1963, p. 337].
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«Les hommes sont faits pour vivre en societé: mais pour l’entretenir ce n’est
point assez de parler une même langue, il faut tenir un même langage: il faut penser les
uns comme les autres: il faut vivre d’opinion conne l’on agit par imitation» (
RV
,
Préface
des Éclaircissements sur la Recherche de la vérité
,
OC
III, 6-7;
Œuvres
, I, p. 792).
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