GENESI E DECADENZA DEL LINGUAGGIO
37
parola interna, che non è legata ad una lingua particolare, è insieme
l’espressione del pensiero e l’immagine della parola divina. Attingendo
ancora alle riflessioni di Gadamer sulla questione del linguaggio in
Agostino e Tommaso, si può dire che
siccome il nostro intelletto non può abbracciare ciò che pensa con un solo
sguardo, deve in qualche modo porre fuori di sé l’oggetto del suo pensiero e
porselo davanti in una sorta di interna espressione rivolta a sé stesso. In que-
sto senso, ogni pensare è un dirsi [
ist alles Denken ein Sichsagen
]
63
.
In Malebranche, per il quale l’oggetto del pensiero dell’intelletto è
nella Ragione universale, questa articolazione e questo movimento del
pensiero si esprimono attraverso il duplice movimento che ha luogo
nella nostra interiorità: consultare la Ragione, ascoltare le sue risposte.
Questo processo attesta d’altronde la discorsività e la finitezza del
nostro intelletto così come la tensione e lo sforzo che esso deve soppor-
tare per conoscere la verità. In Malebranche, tuttavia, la parola interna
conquistata grazie all’attenzione rivolta alla Ragione universale non è
tanto una mistica espressione della parola divina quanto un pensiero
che ha concepito un oggetto intelligibile contenuto nella Ragione uni-
versale. Sono cioè le idee, o più precisamente rapporti tra idee, tra con-
tenuti oggettivi di verità indipendenti dal nostro conoscere e dal nostro
fare ma capaci di agire sull’uno e sull’altro, ciò che noi possiamo rap-
presentare con le parole e con altri tipi di segni.
Alla luce di queste analisi quel che mi sembra degno di nota nella
diagnosi malebranchiana sulla decadenza del linguaggio ordinario e nel
connesso tentativo di recuperare una vocazione più autentica della
parola, vale a dire una curvatura ermeneutica del rapporto che sussiste
ontologicamente tra le singole menti e la Ragione universale, è un’abdi-
cazione – momentanea, forse – rispetto alla dimensione sociale del lin-
guaggio, che ci pone in contatto con i limiti del linguaggio stesso. Ma-
lebranche e Vico sembrano concordare in alcuni luoghi dei loro scritti
sui processi che portano alla formazione delle parole, tuttavia si allon-
tanano, seguendo ciascuno i propri interessi e le proprie esigenze intel-
lettuali, su un punto decisivo: se Vico mira a ricostruire la genesi stori-
63
H.-G. G
ADAMER
,
Verità e metodo
[
Wahrheit und Methode
, cit., III.2, p. 426], cit.,
pp. 860-861.