questo un motivo ricorrente di discussione tra noi, giacché nella inter-
pretazione di Gessa finiva col prevalere – proprio per esaltare il valore
volta a volta manifestato nell’accadere dell’istante – l’etica individuale
sull’etica sociale
2
. E tuttavia l’accentuazione singolaristica ed individua-
le dell’etica veniva da Gessa inserita in una esplicita dimensione pro-
spettivistica, nella quale il significato dell’accadere dell’istante è sempre
commisurato ad una teoria della vita buona. Questa teoria, fondata
sulla interpretazione autentica dell’essere del sé ha comunque bisogno
di una specifica forma del comprendere, di un ritrovamento di un
modello di ordine della molteplicità, che non sia quello delle astrazio-
ni logiche e/o metafisiche dell’universalismo metafisico. Questa forma
del comprendere – che è anche una forma di linguaggio – capace di
«
unire insieme
il molteplice dell’accadere e di
redimere
la sua casualità
e frammentarietà»
3
è individuata da Gessa in Giambattista Vico. Ciò
che il filosofo napoletano propone è una nuova forma di metafisica
della mente, mai astratta e sempre
incorporata
e, insieme, una logica del
linguaggio umano e della poesia che, senza annullare l’imprescindibile
riconoscimento della base antropologica e individuale del pensare e
dell’agire (si ricordi quale fondamentale importanza abbiano per Vico
i procedimenti e i contenuti della filologia, da un lato, e del diritto, dal-
l’altro), non rinuncino a un ordine interpretativo e ad una sintesi che
non si rinchiuda nel calcolo e nell’astrazione. Facendo ricorso a un
metodo storico-genealogico, mai fine a se stesso ma sempre coerente-
mente connesso ad una ipotesi teoretica di rifondazione dell’
humanum
e dei suoi saperi, Vico fa riferimento ai tempi oscuri dell’umanità, nei
quali la questione della molteplicità delle differenze veniva risolta con
il ricorso alle allegorie poetiche e al linguaggio in cui queste allegorie
venivano tradotte: è ciò che Vico chiama
diversiloquio
, tema al quale
Gessa ha dedicato non poche pagine e acute riflessioni. Con il
diversi-
loquio
– cioè la possibilità di un linguaggio e di una comprensione del
molteplice e del frammentario che non ricada nelle vecchie metafisiche
essenzialistiche – Vico, sono parole di Gessa, può consentirci l’accesso
ad una «
ontologia individuale della vita
intesa come
allegoria poetico-
fantastica
dell’accadere individuale»
4
. Ma il metodo ‘linguistico-erme-
GIUSEPPE CACCIATORE
8
2
I
D
.,
Introduzione
a A.
FERRARA
-V. G
ESSA
K
UROTSCHKA
-S.M
AFFETTONE
,
Etica indi-
viduale e giustizia
, prefazione di G. Cantillo, Napoli, 2000.
3
Autocomprensione autentica
, cit. p. 277.
4
Ivi, p. 281.