stata come edizione nazionale, poi diventata vera e propria ‘edizione
critica’ che non ha ancora toccato i libri del
Diritto universale
.
Alla sua traduzione Navarro ha premesso una densa e accurata
Introduzione
che ha innanzitutto il merito di sottolinearne il contrasse-
gno di novità in sé e per sé di un momento «sí de concreción, clarifica-
ción, aceleración y de no retorno». Lo mostrano i risvolti teorici di
importanti plessi argomentativi in polemica contro il razionalismo astrat-
to di matrice cartesiana cui si oppone un «intento de armonización de
teoría y praxis, filosofía e historia, de lo divino y lo humano». E, tutto ciò
anche attenuando la tentazione esegetica di collocare gli scritti di «dirit-
to universale» degli anni Venti tra le
Orazioni
e la prima «sistematización
de la
Ciencia Nueva
». Ad attenuarla è soprattutto il riconoscimento del-
l’interesse per un nuovo «sistema del diritto naturale delle genti» che
Navarro vede costruito sulla «pretensión de una suerte de pacífico sin-
cretismo entre iusnaturalismo y racionalismo positivista, entre la necessi-
dad y la voluntad, entre las dos partes de
El Derecho Universal
». Così,
però, si ripropone la troppo drastica distinzione tra il libro primo (il
De
uno
), dai tratti speculativi fortemente segnati dall’influenza del neoplato-
nismo agostiniano e il secondo (il
De constantia
), più ricco di temi stori-
co-filologici assai prossimi alla
Sn25
. E immutata resta la convinzione di
considerare questi libri sul
Diritto universale
come partiture sempre
provvisorie e anticipatrici, non senza, poi, riconoscerli quale «compendio
más representativo de la ciencia jurídica viquiana»
11
.
Con coerenza e adeguata dottrina Navarro dà conto del suo impe-
gno esegetico, teso a consultare fonti dirette (in primo luogo Grozio,
Hobbes, Bayle e Pufendorf) ma anche d’ambiente (da Textor a
Thomasius che impostano con Vico un discorso dopo Vico); il tutto per
documentare come nel filosofo napoletano la rinnovata concezione del
diritto naturale delle genti poggi sulla possibile reintegrazione di filoso-
fia e filologia, ragione e legge. Per quest’ultima coppia di concetti appa-
rentati il riferimento è al capitolo LXXXI del
De uno
sulla «ragione
delle leggi» che il Navarro ripropone, poi, come titolo della sua mono-
grafia
12
. Si tratta di enfatizzare la riflessione di Vico intorno al rappor-
to tra la legge e il fatto opposto allo «spirito delle leggi» identificato con
SULLA TRADUZIONE SPAGNOLA DEL
DIRITTO UNIVERSALE
81
11
Ivi, pp.
XVIII
-
XIX
.
12
F. J. N
AVARRO
G
ÓMEZ
,
La razón de la ley. Un estudio, confrontación histórica y filo-
sófica sobre el Derecho Universal de Giambattista Vico
[d’ora in poi
La razón
], pres. di J.
M. Sevilla Fernández, Sevilla, 2009.