preceptos de ambos derechos que reduciría el derecho de gentes a la
categoría de derecho necessario, negándole toda posibilidad de volun-
tariedad»
27
. Un’interessante dimensione del tema offre anche il com-
mento del de Vitoria alla
Summa Theologiae
di s. Tommaso, laddove
essa appare al pensatore spagnolo confusa tra un diritto naturale delle
genti, quello comune e il positivo. Studiato ed elogiato da Pufendorf,
de Vitoria è letto anche da Vico che, osserva acutamente Navarro, rece-
pisce le dimensioni di simultaneità e di genesi indipendente de «las
costumbres patrias de las diversas gentes», raccolti dal diritto delle
«genti maggiori». Collegata a tutto ciò è la questione del rapporto tra
lex naturalis
e legge umana che riproduce l’alternativa tra ragione e
volontà, tra le ragioni ideali e quelle legate alla necessità e all’utilità
costitutive della vita sociale. Se già il giurista Graziano ne aveva dato
una «solución ‘histórica’» prima di Textor e Bynkershoek, è con Vico
che si riproblematizzano i rapporti tra ragione, volontà e natura. Più
che una «necessidad natural» la
ratio
è ragione dell’uomo e ne libera la
forza in quanto
vis veri
, trasformando la relazione tra contingenza e
idealità, ricercando un’«accomodazione» ai fatti non attraverso un’ade-
guazione del generale al particolare ma «con la aplicación de un crite-
rio equitativo», espressione di una soluzione della morale non più car-
tesianamente provvisoria, ma eticamente attiva e responsabile
28
.
Gli altri classici del pensiero moderno che Navarro evoca (da
Pufendorf a Rachel, da Selden a Finetti e a Thomasius, da Heinecke a
Wolff, da de Vattel a Kant) aiutano certo a demolire l’erronea attribu-
zione a Vultejo di un ‘precorrimento’ della nozione vichiana di
diritto
naturale delle genti
, contestualizzandolo ma forse con un troppo ampio
spettro di problemi. Primo fra tutti è, ad esempio, il ‘cosmopolitismo’,
assai distante dalla ‘filologia’ vichiana, al centro della parte II del volu-
me («La concepción viquiana del derecho natural de gentes: entre filo-
sofía y filología»). Più utili e pertinenti sono le documentate analisi sul
rilievo assunto dal noto
exemplum
romano e dal suo
ius
che induce
Vico a una moderna «filosofía jurídica». In proposito Navarro discute
la ben nota tesi di Croce, impegnata a depotenziare il diritto vichiano
di autonomo spessore speculativo, per sostenere l’interesse di Vico a
correggere ed emendare i libri del
Diritto universale
, opera autonoma,
eppure subordinata alle
Scienze nuove
. «El derecho – commenta
FABRIZIO LOMONACO
88
27
Ivi, p. 67, 28.
28
Ivi, pp. 29, 30, 31, 34, 37, 38.
1...,78,79,80,81,82,83,84,85,86,87 89,90,91,92,93,94,95,96,97,98,...152