che condensa in un solo volume quaranta
voci redatte da diversi autori e ordinate
alfabeticamente a partire da «Band,
Kette» («legame, vincolo») fino a
«Wohnen» («abitare»). Queste voci com-
prendono tra l’altro metafore topologi-
che e fenomeni naturali come «terra»,
«montagna», «mare», «spazio», «traccia»
e «via», oppure trattano le facoltà percet-
tive e diversi aspetti dell’agire umano co-
me «vedere», «udire», «sentire», «parla-
re», «leggere», «partorire», «costruire»,
«viaggiare», «fluttuare», «stare», «litiga-
re», «tessere/filare» e «dormire/sogna-
re», o, ancora, si soffermano su sostantivi
come «vita», «corpo/organismo», «rete»,
«limite», «passaggio», «profondità»,
«purezza», «luce», «specchio», «velo»,
«teatro» e «visione d’insieme».
Il curatore e ideatore di questo nuovo
dizionario, Ralf Konersmann, già autore
di vari studi sulla metaforologia e sulla
‘semantica storica’, ha anteposto alle voci
enciclopediche un suo saggio introdutti-
vo sul «sapere figurativo» (
Figuratives
Wissen
, pp. 7-21, apparso anteriormente
anche nella rivista «Neue Rundschau»
CXVI, 2005, 2, pp. 19-35) attraverso il
quale si intende informare il lettore
sull’impostazione del progetto. L’A. fa
notare che la presente opera si distingue
in un certo senso dalla solita forma di un
dizionario, poiché sebbene sia concepito
come un’opera di consultazione, presenta
una sequenza di piccole monografie
necessariamente frammentarie (p. 19).
L’universalità di un tale dizionario, secon-
do l’A., non può dipendere dai contenu-
ti, cioè da una presunta completezza di
tutte le metafore, ma è data dall’assunzio-
ne di una prospettiva comune nell’inten-
dere la funzione della metafora nel dis-
corso filosofico. In questo senso il pre-
sente dizionario offre una scelta di qua-
ranta contributi su metafore esemplari,
che l’A. nomina
Titelmetaphern
(p. 15),
adatti a descrivere una «continuità imma-
ginativa coerente» (
kohärenter Vorstel-
lungszusammenhang
). Ma l’introduzione
del curatore merita una particolare atten-
zione in quanto si sofferma anche sulla
preistoria del progetto di un dizionario
delle metafore, individuando delle tappe
importanti in alcuni pensatori del sec.
XVIII quali Vico, Sulzer e Kant. In effet-
ti l’introduzione si apre con un breve
paragrafo dedicato al filosofo parteno-
peo: nella sequenza dei possibili anticipa-
tori dell’idea di un lessico delle metafore
filosofiche spetta a Vico il primo posto.
Konersmann ricorda come Vico abbia
abbozzato nella
Scienza nuova
già i con-
torni di un «vocabolario mentale» il
quale dovrebbe raccogliere quei generi
fantastici e quelle immagini che costituis-
cono la base degli
idiomata
di tutti i
tempi. Con Vico l’attenzione della filoso-
fía si volge al linguaggio come suo
medi-
um
preferito. Mentre nella gran parte
della filosofía occidentale si nota il tenta-
tivo di tener distinto il sapere della vera
scienza da ciò attraverso cui questo sape-
re si esprime, dunque di separare netta-
mente il pensare e il parlare, la
ratio
e la
oratio
, con Vico invece si assiste ad un
rinnovamento del pensiero filosofico
come filologia. Ciò comporta una rivalu-
tazione, un cambiamento della considera-
zione del linguaggio da mero strumento a
factum
culturale. Di conseguenza
Konersmann ribadisce la funzione della
metafora nella concezione vichiana come
figura del sapere. La menzione di Vico
nell’introduzione ad un’opera di larga
diffusione quale il
Wörterbuch der philo-
sophischen Metaphern
può contribuire a
rimettere in luce il suo ruolo nell’attuale
dibattito intorno alla metafora.
[Th. G.]
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