STEFANIA DE TOMA
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Nel 1711 il «Giornale de’ Letterati d’Italia» pubblicò due articoli in
cui venivano mossi a Vico tre rilievi: sulla presunta identità fra
verum
e
factum
,
causa
e
negotium
; sulla sua metafisica, enunciata ma non dimo-
strata; sulla scarsità di prove per diverse affermazioni e tesi. Per quan-
to cortesi, le obiezioni alla gnoseologia e alla metafisica vichiane furo-
no decisamente cogenti, se l’autore decise di rispondere con alcune let-
tere che costituiscono parte integrante e chiarificatrice del
De antiquis-
sima
. L’estensore della recensione è, pare ormai certo, Bernardo
Trevisan, «erudito molto stimato dallo Zeno, che si occupava quasi
sempre della rubrica filosofica della rivista, al quale Vico prese l’inizia-
tiva di spedire una copia del volume appena uscito, forse proprio pen-
sando alla possibilità di ricevere una recensione»
4
.
Consideriamo il testo del primo articolo del «Giornale de’
Letterati» – non trascurando di rilevare preliminarmente che l’analisi
intrapresa vuole richiamarsi a un filone di studi di retorica, che costi-
tuiscono un utile strumento per interpretare la storia delle idee e gli stili
di pensiero in età moderna. Nella sua recensione Trevisan entra imme-
diatamente in argomento, riconoscendo, com’era prassi, la qualità del-
l’interlocutore, specificando che il fine di «questo dotto signore» è far
conoscere la «filosofia degli antichi popoli dell’Italia» ma, poiché essa
non si può evincere dalla loro cultura tramandata per iscritto, Vico
«promette d’andarlo raccogliendo dall’origine e dal significato di vari
vocaboli della latina favella». L’accuratezza del recensore emerge dai
dettagli che rileva sin dalle prime battute, dai riferimenti puntuali al
testo vichiano, nonché a una sorta di ‘immedesimazione’ con l’oggetto
di studio: «Imperciocché», scrive Vico nel proemio,
postomi a considerar l’origini della lingua latina, molte voci io v’osservai così
dotte, che certamente non possono provenire dall’uso del volgo, ma forse da
qualche dottrina intrinseca alla nazione che le usava
5
.
in
Giambattista Vico e l’enciclopedia dei saperi
, a cura di A. Battistini e P. Guaragnella,
Lecce, 2007, pp. 357-374.
4
M. S
ANNA
,
Introduzione
a G. V
ICO
,
De antiquissima italorum sapientia
, Roma,
2005, p. XVIII. Devo alla cortesia di Corrado Viola la segnalazione di P. U
LVIONI
,
Atene sulle Lagune. Bernardo Trevisan e la cultura veneziana tra Sei e Settecento
,
Venezia, 2000, in partic., alle pp. 145-147, la disamina della disputa dalla prospettiva
del recensore veneziano.
5
B. T
REVISAN
,
Primo articolo
, in
Le Polemiche relative al «De antiquissima italorum
sapientia»
, a cura di C. Greco, in G. V
ICO
,
Metafisica e metodo
, con introduzione di A.
Murari, Milano, 2008, p. 319.
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