«ECCO L’ORIGINE DELLE SCIENZE UMANE»
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In risposta Vico, dopo le incipitarie attestazioni formali di stima e
deferenza nei confronti di Trevisan, sin dall’apertura della sua risposta
puntualizza:
1. che le locuzioni, fondamenti principali, anzi unici della mia metafisica,
hanno appo i latini avuto i sentimenti che io dico; 2. che la mia metafisica in
quel libricciuolo è compita sopra tutta la sua idea; 3. che non vi manca nulla
di pruova
12
.
Dunque Vico sviluppa le dimostrazioni in forma tripartita. Per il
tipo di studio che ci si ripropone in questa sede, paiono più interessan-
ti le chiuse dei tre punti rilevati da Trevisan, tutti esaminati da Vico con
dovizia di citazioni e attestazioni. Le tre chiuse, difatti, sono i luoghi in
cui l’autore napoletano pare più dolorosamente colpito dalla negativa
opinione del filosofo veneto e sono quelli in cui reagisce alla recensio-
ne con tono risentito. Il primo punto viene così concluso:
Credo già, se io non vado errato, che abbastanza sincerato io mi sia per uomo
che abbia punto di rossore, il quale tratti col mondo letterato con quella buona
fede, alla quale è precisamente obbligato colui che ragiona e scrive senza
addurre luoghi, testimoni ed autorità; e così cotesto vostro dubbio potea ripo-
sare sul credito che intorno a ciò era vostra gentilezza di avermi
13
.
Ora, la reazione polemica di Vico alla recensione ricevuta dal
«Giornale de’ Letterati» e la discussione che ne seguì sono testimonian-
za, è stato giustamente osservato, degli «intensi dibattiti promossi dalla
rivista veneziana sul problema della natura della forza e sulla determi-
nazione delle sue leggi, animate da uno spirito che sarebbe riduttivo
considerare cartesiano»
14
. Ma è pur vero che la famiglia di lemmi impie-
gati dal filosofo napoletano denotano un coinvolgimento non solo
12
G. V
ICO
,
Prima risposta
, in
Le Polemiche relative al «De antiquissima italorum
sapientia»
, cit., p. 324. Ha rilevato Paolo Rossi che «l’osservazione [di Trevisan] non era
scevra di malignità, ma non conteneva, sui punti metafisici, rilievi precisi o richieste di
chiarimenti. Tuttavia Vico […] si rese conto che dietro quella brevità si nascondevano
dissensi molto forti» (P. R
OSSI
,
Ritratto di uno zenonista da giovane
, in I
D
.,
Le sterminate
antichità e nuovi saggi vichiani
, Firenze, 1999, p. 117; ma sul dibattito intorno ai «punti
metafisici» si rende necessario il rinvio all’intero saggio (pp. 109-154 del volume cit.).
13
Ivi, p. 327.
14
R. M
AZZOLA
,
Vico e Zenone
, in
Vico tra l’Italia e la Francia
, a cura di M. Sanna e
A. Stile, Napoli, 2000, p. 316. Ma sulle sfaccettature filosofiche del trattato vichiano si
rinvia a
Studi sul «De antiquissima Italorum sapientia» di Vico
, a cura di G. Matteucci,
Macerata, 2002.
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