STEFANIA DE TOMA
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schiettamente intellettuale: Vico rimprovera a Trevisan di non avergli
prestato il credito dovuto come a colui che sia solito trattare con altri
uomini di lettere. A questo scopo, il filosofo napoletano fa ricorso a ter-
mini improntati alla sfera dei comportamenti: autenticità e schiettezza
rossore
,
sincerarsi
,
buona fede
– segnalerebbero il suo comportamen-
to, laddove
dubbio
e mancanza di
gentilezza
connoterebbero l’atteggia-
mento dell’erudito veneziano
15
. A questo punto verrebbe fatto di
domandarsi quanto fosse ‘sincera’ la ‘serenità’ di Vico nel riprodurre
l’episodio nella sua autobiografia: si potrebbero inquadrare quegli
aggettivi così cerimoniosi in un’ottica forse diversa, se si ponesse mente
al fatto che fu una personalità dello stesso
entourage
veneziano,
Giovanartico di Porcìa, a progettare una silloge di autobiografie illustri,
delle quali quella vichiana sarebbe stata la capofila
16
.
Consideriamo ora il secondo nodo argomentativo. Esso si appunta
sull’importanza che per Vico hanno le scienze matematiche, in quanto
esse «sono le uniche scienze che inducono il vero umano, perché quel-
le unicamente procedono a simiglianza della scienza di Dio»
17
, ricusan-
do Vico l’idea che siano scienze «contemplative», in quanto «esse sole
tra tutte sono le vere scienze operatrici e provano dalle cause»
18
. Ora, il
De antiquissima italorum sapientia
è stato definito «un coacervo di revi-
viscenze, di intuizioni e di proposte, in cui subito apparve difficile rin-
venire un interno filo unitario, e che però sono rette da un esplicito
anticartesianesimo». Il trattato vichiano, oltre che una reazione polemi-
ca alla ‘voga’ del cartesianesimo, costituisce «una proposta per supera-
re in termini metafisici la crisi in cui era caduta la fisica nei due indiriz-
zi dominanti, quella di tipo matematico e sperimentale di matrice gali-
leiana e quella legata alla geometria che si rifaceva a Cartesio»
19
. Vico
15
Analoghe considerazioni si ritrovano nelle già menzionate
Vici vindiciae
: cfr. R.
R
UGGIERO
,
Le rivendicazioni di Tacito: in margine alle «Vici vindiciae»,
in questo
«Bollettino» XXX (2000), pp. 185-197. Ma si tratta di una tipologia discorsuale che
evidentemente affonda le sue radici nel
Galateo
di Giovanni della Casa e (come si avrà
modo di illustrare più oltre) nelle apologie e confutazioni di matrice galileiana.
16
Cfr. C. D
E
M
ICHELIS
,
L’autobiografia intellettuale e il progetto di Giovanartico di
Porcia
, in
Vico e Venezia
, a cura di C. De Michelis e G. Pizzamiglio, Firenze, 1982, pp.
91-106 e G. P
IZZAMIGLIO
,
Il ‘catalogo’ ritrovato. Giovanartico di Porcia e la storiografia
letteraria nel primo Settecento
, in
Tra storia e simbolo: studi dedicati a Ezio Raimondi dai
direttori, redattori e dall’editore di «Lettere italiane»
, Firenze, 1994, pp. 163-180.
17
Prima risposta
, cit., p. 328.
18
Ivi, p. 330.
19
A. B
ATTISTINI
,
Vico tra antichi e moderni
, cit., p. 20.
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