D
ISAPPARTENENZA DELL
’I
O
.
B
ERKELEY E
B
ECKETT
1. Il lavoro che qui si presenta trova la sua collocazione nell’impian-
to generale e nel percorso di una linea di ricerca individuata ed argo-
mentata in un saggio precedente, pubblicato in questo «Bollettino»
1
e
intitolato:
Depotenziamento del cogito e ‘disappartenenza’ dell’Io. In
margine al
De antiquissima. Di quest’ultimo contributo – nel quale si
esaminava la polemica anticartesiana svolta da Vico nel
Liber metaphy-
sicus
e si metteva in evidenza come, nel serrato confronto teoretico con
Descartes, Vico, forte del suo criterio di verità fondato nel
verum-fac-
tum
, guadagnasse un concetto attualissimo dell’Io, segnato al suo inter-
no da un dissidio strutturale e da una inaggirabile opacità di sé a se stes-
so – quello che ora si pubblica costituisce, secondo quanto già si scris-
se allora
2
, uno sviluppo possibile, una diramazione prevedibile, che è
anche chiaro indizio di una rotta designata.
La connessione – qui al centro del nostro interesse e della nostra
riflessione – fra George Berkeley, filosofo dell’immaterialismo, uno dei
numi tutelari dell’empirismo moderno, e Samuel Beckett, drammatur-
go dell’assurdo e voce fra le più significative della
Weltliteratur
nove-
centesca, non è il risultato di una convergenza teoretica preterintenzio-
1
«BCSV» XL (2010) 1, pp. 115-124. Nelle note che seguono l’indicazione fra
parentesi tonde, collocata dopo il titolo dei testi di letteratura primaria, si riferisce
all’anno della prima edizione.
2
Ivi, p. 124. Come è stato in precedenza, anche questa curvatura berkeleyano-bec-
kettiana impressa al tema della disappartenenza dell’Io è stata oggetto di un seminario
da me tenuto, per gli studenti di filosofia dell’Ateneo Federiciano, nella Biblioteca
dell’Ispf-Cnr di Napoli il 28 giugno 2011.
1...,45,46,47,48,49,50,51,52,53,54 56,57,58,59,60,61,62,63,64,65,...124