ni in cui emerge il significato civile e reli-
gioso delle acque: fonti, pozzi, corsi, cor-
renti, il mare.
[L. P. C.]
11. F
ERRARESE
Sergio,
Sulle tracce di
Orfeo: storia di un mito
, Pisa, ETS, 2010,
pp. 234.
Il libro, che propone una vasta indagi-
ne sulla storia del mito di Orfeo nella cul-
tura occidentale dall’epoca cristiana alla
poetica contemporanea, s’imbatte inevita-
bilmente nel rapporto intrattenuto dal
mito con la filosofia vichiana. Questa viene
assunta, insieme all’opera di Gravina, co-
me specifica chiave di lettura del pensiero
moderno: «Gravina e Vico, servendosi
della filologia, tentano di far coincidere
l’avvento dell’Orfeo storico con la nascita
della poesia e della civiltà e ne ribadiscono
la presenza attiva nelle varie età della sto-
ria umana» (p. 18). A Vico viene quindi
dedicato un paragrafo dal titolo «Vico e la
storicizzazione del mito di Orfeo» (pp.
187-191)
,
che, sulla scia dichiarata dei la-
vori di Gustavo Costa e Antonino Pennisi,
ripercorre le tappe affidate ad Orfeo nella
ricostruzione vichiana, sottolineando con
maggiore vigore la particolarità del vero
Orfeo vichiano, che è quella di essere un
fondatore di civiltà alla stregua di Zo-
roastro. Ma insieme poeta teologo ed eroe
poetico, al punto che «nella
Scienza nuova
per la prima volta si condensano tutti gli
aspetti che contraddistinguono il mitolo-
gema orfico: Orfeo nell’opera vichiana è
uno dei più illustri esponenti della poesia
teologica dell’antichità e insieme a Euri-
dice si dirige dalla Tracia in Grecia per
condurre la primitiva società greca a un
livello elevato di civilizzazione» (p. 191).
[M. S.]
12. G
AMBAROTA
Paola,
Vico in Times of
War: Views from a Refugee Camp
, in
«Italica», 2010, 3, pp. 355-373.
L’A. propone una rilettura del saggio
Stile e umanità di Giambattista Vico
(1946) scritto da Mario Fubini durante la
permanenza in Svizzera in un campo di
rifugiati. Gambarota ricorda come men-
tre il secondo conflitto mondiale evolveva
verso una fase cruciale e decisiva tanto
per l’Italia quanto per l’intera Europa,
Fubini si concentrava sulle dense e com-
plesse pagine vichiane per confrontare le
tristi esperienze del presente con la pro-
spettiva storica ed etica proposta da Vico.
E dalla sua interpretazione – mette in
luce l’A. – emerge un Vico emotivamente
‘dissonante’ rispetto alla razionalità delle
sue intuizioni, «come lo stile ostico della
sua prosa eloquentemente dimostrereb-
be» (p. 371).
[A. Scogn.]
13. G
IAMETTA
Sossio,
Testimoni del
tempo. Il nostro maestro Giambattista
Vico
, in «La Repubblica», 15-2-2011, p.
XI.
14. G
ILBHARD
Thomas,
Nova scientia ten-
tatur. Die Metaphysik und ihre kultur-
philosophische Wendung bei Vico
, in
«Zeitschrift für Kulturphilosophie»
2010, 2, pp.195-209.
Nel contesto di un numero monogra-
fico dedicato a Vico, l’A. prende le mosse
dal ruolo fondativo che Cassirer attribuì a
Vico nella genesi della filosofia della cul-
tura, in quanto promotore di un «proget-
to speculativo» che si contraddistingue
come una «metafisica generale della cul-
tura e una metafisica della storia», ma
AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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