anche per una chiara consapevolezza
della specificità metodologica che queste
implicavano. Ma l’A. ritiene necessario
interrogarsi sulla complessità del nesso
tra la metafisica e la filosofia della cultura
in Vico, quel plesso problematico che
non può non colpire l’interprete moder-
no che trova equiparata in Vico la scienza
nuova anche con la metafisica.
È inevitabile per il lettore tedesco
interrogarsi a questo proposito sulle
divergenti traduzioni dell’espressione
vichiana «mondo civile»; mondo ‘storico’
per Auerbach, mondo ‘politico’ nella più
recente lezione di Hösle e Jermann. Le
tensioni contenute nell’ampiezza seman-
tica del termine vichiano – sviluppo stori-
co dell’umanità, configurazioni del lin-
guaggio, dei segni, dell’immaginazione,
delle religioni, dei costumi, delle istitu-
zioni politiche e dei regimi giuridici –
possono per l’A. tuttavia essere risolte
solo nel concetto moderno di cultura,
delimitato per Vico come ambito della
produzione umana, e della validità del
verum-factum
.
Ma la pregnanza epistemologica del
momento produttivo del conoscere non
va equivocata come una tronfia apologia
dell’
homo faber
, bensì associata ad una
dimensione dinamica della causalità; l’as-
similazione di
caussa
con
operatio
nel
Liber metaphysicus
ha la sua motivazione
più profonda nella polemica con l’auto-
coscienza passiva del cogito cartesiano
(p. 200). Se l’evocazione della metafisica
nella
Scienza nuova
si giustifica con la
ricerca dei principi del mondo delle
nazioni nelle modificazioni della mente
umana, con questo passaggio la metafisi-
ca medesima acquisisce tuttavia una
nuova «dimensione storica» (p. 201). In
questa storicizzazione della ragione,
secondo la definizione di Piovani, il con-
cetto di metafisica viene infatti radical-
mente trasformato, non meno di quello di
natura, identificata con «le particolari
guise del nascimento» delle cose stesse.
Se la scienza vichiana è una metafisica, lo
è dunque in un senso nuovo: «non come
ritrarsi solipsistico (come in certo senso
in Descartes), ma come un movimento di
espansione (
Ausgreifen
) verso la pienezza
del mondo culturale» (p. 208).
[S. C.]
15. M
ARSHALL
David L.,
The Current
State of Vico Scholarship
, in «Journal of
the History of Ideas» LXXII (2011) 1,
pp. 141-160.
All’interno del panorama complessi-
vo evocato dal titolo lo studioso america-
no si ritaglia un percorso assai selettivo
negli studi su Vico a partire dalla metà
dello scorso decennio, assumendo pro-
grammaticamente come linea guida quel-
lo stesso tema della reinvenzione vichiana
della retorica che è al centro anche del
suo recente volume
Vico and the
Transformation of Rhetoric in Early
Modern Europe
(New York, 2010). La
situazione paradossale in cui si sarebbe
trovato Vico, professore di retorica in un
contesto culturale che possedeva in gene-
rale istituzioni oratorie assai deboli, con-
duce infatti – rileva l’A. da alcune ricer-
che recenti – a conseguenze di grande
interesse che riguardano gli studiosi della
storia intellettuale della rivoluzione scien-
tifica e della religione, dell’illuminismo e
del contro-illuminismo, così come gli sto-
rici dell’idea del linguaggio. Al tempo
stesso Marshall pone in primo piano,
esemplificata fin dall’inizio dal confronto
fra le posizioni di M. Lilla e J. Israel, la
questione del carattere moderno o anti-
moderno, in primo luogo sul piano reli-
gioso, del pensiero vichiano. Non a caso
apre le sue riflessioni con un lungo omag-
AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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